Italiani contrari alla guerra, sondaggio Censis certifica che siamo pacifisti: solo 16% pronto a prender parte a un conflitto. Neutralità su Gaza e Ucraina
ITALIANI PACIFISTI, RISULTATI DEL SONDAGGIO CENSIS
Tre italiani su dieci ritengono che l’Italia possa finire in guerra nei prossimi cinque anni, ma in pochi sono disposti a combattere. Infatti, solo il 16% direbbe sì alla chiamata alle armi, mentre il 39% si dichiarerebbe pacifista e protesterebbe contro il conflitto.
C’è pure un 26% che, addirittura, preferirebbe pagare mercenari stranieri a cui dare il compito di combattere al posto nostro. Il 19% degli italiani sarebbe disposto a disertare pur di non andare al fronte. A scattare la fotografia della situazione sul pacifismo in Italia è il nuovo sondaggio Censis, da cui emerge, dunque, che l’84% sarebbe contrario alla guerra.
Gran parte degli italiani, comunque, si preparerebbe a sopravvivere o a fuggire, non a combattere, optando per la ricerca di un rifugio, scorte di cibo e kit di sopravvivenza, ma anche per un trasferimento lontano dai combattimenti.

Solo il 27% si armerebbe per difendersi. Non c’è l’intenzione di combattere, ma, anzi, la consapevolezza di non essere in grado di farlo: il 65% pensa che l’Italia, senza alleati, sarebbe sconfitta.
DIFESA, RIARMO E ALLEANZE
Per quanto riguarda proprio il rapporto con gli alleati, crescono i dubbi sulla fedeltà degli Stati Uniti: il 46% pensa che non sia più sicuro che gli Usa ci difendano. Per quanto riguarda i dazi, il 63% ritiene che siano una sorta di guerra economica. L’indagine si sofferma anche sul riarmo: non c’è alcun sostegno massiccio all’aumento delle spese militari.
Infatti, solo il 26% pensa che servano armi per garantire la pace, mentre il 25% accetterebbe più spese militari, anche togliendo fondi a sanità e pensioni. C’è, però, una piccola parte, l’11%, che vorrebbe addirittura la bomba atomica a disposizione dell’Italia.
Capitolo alleanze: il 49% degli italiani ritiene che vada rafforzata la NATO, il 58% vorrebbe un esercito europeo unico, mentre l’8% pensa che l’Italia dovrebbe uscire dalla NATO e difendersi da sola. Gli indecisi sono il 25%: non hanno un’idea precisa del da farsi.
ITALIA NEUTRALE E DISTACCATA
L’Italia sembra voler seguire la politica estera della Svizzera, la neutralità, perché, di fronte ai conflitti internazionali, la maggioranza preferisce non schierarsi. Il sondaggio Censis, dunque, mette nero su bianco che l’Italia non ha uno spirito militarista: non c’è voglia di schierarsi, prevale il timore di essere vulnerabili e, tuttavia, non si vuole spendere troppo per il riarmo, preferendo alleanze piuttosto che difese autonome.
L’indagine Censis parla di un’anestesia culturale, perché la pace prolungata, l’assenza della leva obbligatoria, la pace armata della Guerra Fredda e la diffusione del pacifismo hanno causato una sorta di “fabbrica dell’innocenza” verso la guerra, ritenuta lontana e superabile solo con la diplomazia. L’Italia, inoltre, risulta impreparata ai conflitto dal punto di vista culturale e psicologico, oltre che militare.
Pur preoccupata dalle guerre, l’Italia resta distaccata e ancorata a forme non belliche di reazione, da un lato divisa tra la fiducia nelle alleanze e la speranza di una difesa europea, dall’altro estranea a forme di mobilitazione.
