La banca americana JPMorgan nutre qualche dubbio in merito alla fattibilità della transizione green. In particolare, il riferimento è alle tempistiche entro cui l’obiettivo di zero emissioni nette potrà essere realizzato. A parlare del tema, come riportato da Libero Quotidiano, è stato Christian Malek, responsabile della strategia energetica globale dell’istituto, il quale ha inviato ai clienti uno studio che fa chiarezza sul completo abbandono dei combustibili fossili attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili.
Il report prende in considerazione diversi fenomeni economici, sociali e politici. Tra questi l’aumento dei tassi d’interesse, l’inflazione e i conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente. “Anche se l’obiettivo dello zero netto delle emissioni è ancora lontano, dobbiamo affrontare la realtà e prendere atto che le variabili sono cambiate. I tassi di interesse sono molto più alti. Il debito pubblico è significativamente maggiore e il panorama geopolitico è strutturalmente diverso. I 3-4 trilioni di dollari che costerà ogni anno si collocano in un contesto macroeconomico diverso”, ha affermato.
Le previsioni di Christian Malek di JPM Morgan sulla transizione green
È in virtù di questo scenario che Christian Malek della banca americana JPMorgan è dell’idea che il processo di transizione green “dovrebbe essere misurato in decenni, o generazioni, non in anni”. Le previsioni fatte finora dunque sarebbero fin troppo ottimistiche. Inoltre, non prendono in considerazioni delle conseguenze che potrebbero verificarsi. “Le fonti energetiche rinnovabili offrono attualmente rendimenti inferiori alla media” tali per cui se i prezzi dovessero alzarsi non sarebbero da escludere eventuali “disordini sociali”.
È una situazione che riguarda tutto il mondo, dato che non c’è motivo di credere che la domanda di energia diminuirà e, in particolare, non è neanche scontato che il picco di richiesta di petrolio venga effettivamente raggiunto nel 2030, come da previsioni. È per questo motivo che la banca americana non è l’unica ad essere giunta a conclusioni così negative nei confronti dei piani green.