Julian Assange, chi è l'attivista e programmatore australiano? Il 54enne è stato scarcerato nel 2024 dopo aver raggiunto un accordo con...
JULIAN ASSANGE, DA WIKILEAKS AL RUSSIAGATE: FECE TREMARE IL MONDO CON…
Julian Assange, chi è il fondatore di Wikileaks e cosa sappiamo della oramai lunga vicenda internazionale che lo riguarda da anni, e quali sono gli scenari per un personaggio che ancora oggi divide l’opinione pubblica e le cui rivelazioni hanno inevitabilmente avuto ricadute importanti nel dibattito attorno alla libertà di stampa e la divulgazione di segreti militari?
Questa sera, nel corso della nuova puntata di “Presa Diretta”, ‘l’antipasto’ del programma condotto da Riccardo Iacona sarà dedicato proprio al 54enne attivista e programmatore di origini australiane che racconterà ancora una volta la sua versione dei fatti, a oltre un anno di distanza dalla sentenza che gli aveva consentito di tornare a essere un uomo libero nel giugno del 2024, 1900 giorni dopo l’inizio della sua detenzione. In attesa di guardare l’anteprima di “Aspettando Presa Diretta”, raccontiamo in breve chi è Julian Assange.
Classe 1971 e originario di Townsville, nel Queensland (Australia), Julian Paul Assange è un programmatore balzato agli onori delle cronache nel 2010, dunque oltre quindici anni fa, grazie al sito di cui è fondatore, Wikileaks: appunto il ‘leak’ di migliaia di documenti riservati e che avevano scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora sui conflitti bellici in Iraq e Afghanistan non solo erano stati la scintilla per l’esplosione di una vasta indignazione ma, allo stesso tempo, l’inizio per un’odissea per quello che nel corso del tempo è diventato anche un attivista.
Due anni dopo, per sfuggire a un mandato di estradizione con delle accuse di violenza sessuale in Svezia (poi archiviate senza esito nel 2017), si era rifugiato presso l’ambasciata ecuadoregna a Londra, dove resterà per sette lunghi anni, prima che a Julian Assange venisse revocato l’asilo.
LA MOGLIE DI ASSANGE, “MIO MARITO UN PRIGIONIERO POLITICO CHE CI INSEGNA A…”
La successiva svolta di questa storia risale dunque al 2019, quando il giornalista australiano era stato costretto alla detenzione nel carcere di massima sicurezza britannico di Belmarsh, nei pressi di Londra, costretto a trovare un accordo con la giustizia americana e dichiarandosi colpevole obtorto toccolo. “Colpevole di giornalismo” aggiunge la scheda della preview della puntata di questa sera di “Presa Diretta”, accennando alla sua detenzione politica riconosciuta da parte del Consiglio d’Europa.
Va fatto pure un accenno al cosiddetto ‘Russiagate’ che in qualche modo si intreccia con la storia di Wikileaks: il caso esploso negli USA a seguito delle ingerenze sospette da parte del Cremlino nelle campagna elettorale in vista delle Presidenziali del 2016 aveva portato l’intelligence a stelle e strisce a ipotizzare che il sito fondato da Assange avesse collaborato con Mosca per condizionare proprio le elezioni a Washington e dintorni.
Come si ricorda, un anno fa Assange ha poi messo fine a questa vicenda grazie a un nuovo accordo con le autorità americane, e dichiarandosi colpevole di una cospirazione volta a diffondere documenti e materiali di importanza rilevante per la sicurezza la difesa nazionale, secondo quanto previsto dall’‘Espionage Act’. “La lezione che possiamo imparare dalla storia di Julian?
Una è che un movimento globale può liberare un prigioniero politico (…) e ci insegna anche che se hai avversari molto pericolosi e potenti, una società può resistere” aveva raccontato tempo fa sua moglie, Stella Moris, in una lunga intervista a ‘il Sole 24 Ore’, accennando pure a uno “smantellamento delle protezioni per la libertà di stampa”, materia per cui occorre una riforma come suggerito pure dal Consiglio d’Europa.