In Kenya sono state trovate altre 16 fosse comuni dove si presume siano sepolti seguaci della cosiddetta “setta del digiuno”. Le fosse sono state trovate nella foresta di Shakahola, in Kenya. Gli investigatori della squadra omicidi keniana è in attesa delle autopsie su 94 dei 336 corpi riesumati: dopo i risultati probabilmente si scaverà per riportare alla luce altri corpi. Il terreno nel quale sono state rinvenute le fosse è vicino all’abitazione del predicatore Paul Mackenzie, che invitava i suoi seguaci ad astenersi da cibo e bevande “per poter incontrare Gesù in paradiso”.
Come riporta il quotidiano The Standard, la polizia ha rivelato che i corpi sono stati trovati fino a tre chilometri di distanza dalla casa di Mackenzie. A commentare la notizia anche il Ministro degli Interni keniano, Kithure Kindiki, che ha spiegato come la quarta fase di esumazione inizierà subito dopo i risultati delle autopsie suoi 94 corpi mandati ad analizzare. Tutti i corpi ritrovati a Shakahola verranno esaminati.
Chi è il predicatore Mackenzie
Kithure Kindiki, Ministro degli Interni del Kenya, ha dichiarato: “Ci sono ancora molte fosse comuni e dobbiamo finire il lavoro. Non importa quante persone abbiamo perso. Forniremo le statistiche complete, non nasconderemo la verità e non lasceremo nessuno morto in quella foresta maledetta”. Ad aprile, dopo il rinvenimento delle prime fosse con i cadaveri, Repubblica si era interessata alla questione. Tante le testimonianze, tra cui quella di una giovane donna che aveva raccontato: “All’inizio mi sembrava di aver trovato la luce. Il pastore mi aveva convinta che solo lui vedeva “la vera me”. Mi ha fatto sentire Gesù vicino. Ho creduto in lui. Poi quando capisci che la vita ti sta lasciando ti ci aggrappi. Se sei fortunato come me sopravvivi. Molti non c’è l’hanno fatta”.
La polizia keniana ha arrestato il predicatore. Mackenzie Nthenge era già finito in carcere nel 2017 dopo aver vietato i suoi seguaci di mandare i figli a scuola. “L’educazione non è riconosciuta dalla Bibbia” affermava il pastore. Le forze dell’ordine avevano messo nel mirino l’uomo anche nel marzo di quest’anno, dopo la morte di due bambini della comunità ridotti alla fame. Il caso della “setta del digiuno” aveva sconvolto il Kenya e il ritrovamento di ulteriori 16 fosse comuni non fa altro che peggiorare la situazione.