Serie A/ Sotto il Duomo di Milano canta solo il nerazzurro

- Alfredo Mariotti

Serie A 2015-2016, 28^ giornata: il punto di ALFREDO MARIOTTI sul turno di Serie A. Juventus e Napoli vincono, la Roma schianta la Fiorentina, l'Inter torna a sorridere, cade il Milan

ljajic_mancini Foto Infophoto

Il Napoli ha vinto e questo fa piacere a mezza Italia che vede un possibile altro scudetto bianconero come un avvenimento nefasto. Però non mi pare più la squadra di un mese fa: ha battuto il Chievo ma senza mai comandare il gioco con sicurezza. Che sia un po’ scoppiata? Spero di no ma temo il contrario. La sconfitta di Torino, e il modo con cui è avvenuta, ho l’impressione abbia tolto ai partenopei molte certezze.

Con grande forza si avvicina alla Champions la Maggica; ha ridimensionato la Fiorentina che, seppur rimaneggiata, pensavo potesse rimanere almeno in partita. Ora la Roma è terza in solitudine ma potrebbe migliorare. La Gobba è arrivata allo scontro con la Dea, normalmente servile nei suoi confronti, dopo aver subito una lezione calcistica dai bauscia in coppa Tim. L’Inter ha mostrato che se dovesse capire, come lo scorso mercoledì, che il calcio è un gioco di squadra non sarebbe inferiore a nessuna; bisogna lavorare sulla testa dei giocatori e, per tale lavoro, non so se Mancini sia l’allenatore più adatto.

Certo qualche juventino, dopo la legnata della scorsa settimana, ha perso l’occasione per stare zitto: qualcuno di loro ha voluto prendere la parola. Da quello che si è evinto è chiaro che i gobbi si incavolano se non solo l’arbitro, ma anche i cronisti, non giocano con loro. Bisogna essere gentili con i bianconeri, usare parole adatte e voce melliflua. Per loro sarebbe atta una telecronaca fatta dalla Bossi Fedrigotti con lo stile della sua capacità comunicativa quando promuove la sua Onlus. Insomma un ‘alternativa al confetto purgativo. Divertente lo scontro fra Hellas e Sampdoria: il Verona si sente oramai retrocesso, per cui ha giocato una partita aperta e gioiosa.

Figuriamoci la contentezza di Alvarez e Cassano che, liberi da marcature, hanno mostrato tutta la loro capacità di palleggio e visione di gioco: uno spettacolo. Nessuna sorpresa nei risultati pomeridiani. La Juve ha ottenuto la solita vittoria a Bergamo e il Sassuolo si è mostrato, come è realmente, superiore al Milan. In questa squadra, felice in settimana per aver spezzato le reni all’Alessandria, ha fatto specie Balotelli. L’ho sempre ritenuto un calciatore con un grande potenziale, ora pare completamente finito, un Adriano qualunque! Il peggio è che le difese non hanno più paura di lui; i suoi marcatori lo lasciano e vanno avanti ad infastidire la difesa dei casciavid: è diventato il dodicesimo giocatore per gli avversari. Spettacolare il goal di Duncan, ex primavera dell’Inter.

Domanda: fra lui e Kondogbia vi pare ci siano trenta milioni di differente valore? Chi è il pollo che lo ha immaginato? Sussulti in fondo classifica. Il Frosinone, battendo l’Udinese, oltre a metterla nei guai, si è avvicinato a lei, Palermo e Atalanta; con la grinta che mette potrebbe sorprenderle con un grande sorpasso. La partita serale dei nerazzurri milanesi ha, nel primo tempo, mostrato una squadra volitiva che, fino all’ultimo minuto, ha tenuto sotto controllo un Palermo da retrocessione. Dominio a centrocampo e splendide reti di Ljajic e Icardi; poi solita cavolata difensiva che ha rimesso sulle spine la tifoseria bauscia.

Ma nel secondo tempo, dopo qualche minuto di smarrimento, i milanesi si sono messi di buzzo buono e… tanti saluti alla trinacria. Poi, con l’ingresso di Brozovic, Mancini è passato al 4-4-2 chiudendo ogni varco ai siciliani. Certo lo spettacolo è legato ai momenti in cui la squadra si dispone con il 4-2-3-1, perché tale formula permette a Perisic di esaltarsi e trascinare la squadra. Con questa vittoria l’Inter può continuare a sperare nella Champions e che si avveri la parte edulcorata del proverbio “chi vive sperando muore cantando” e non quella volgare.

Chi ha voglia di cultura venga questa settimana al paesello di Gerenzano: è attiva una bellissima mostra che presenta la storia del Duomo di Milano. Da essa si comprende perché la nostra area è la patria dei migliori operai del mondo, tutto nasce dal l’impegno e dalla cultura operaia connessa alla costruzione della splendida cattedrale milanese.





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