L'Italia figura (a sorpresa) nella lista dei Paesi più odiati al mondo, e per diverse ragioni. Ecco in che posizione si trova.
L’Italia nella classifica dei Paesi più odiati al mondo: un dato allarmante che senza dubbio invita tutti a riflettere.
È una di quelle classifiche che, più che informare, fanno discutere. Redatta dalla World Population Reùview e ripresa da Stars Insider, la lista dei Paesi più odiati al mondo raccoglie percezioni e giudizi espressi da utenti del web, in particolare sulla piattaforma The Top Tens, spesso terreno fertile per opinioni forti, ironiche o profondamente critiche.
E tra le sorprese dell’edizione 2025 c’è anche (ahinoi) l’Italia, che figura nella top 20 delle nazioni meno amate a livello globale. Una notizia che può lasciare interdetti, dato che l’Italia è stata spesso vista all’estero come il Paese dall’accoglienza calorosa (perlomeno verso i turisti) e dell’eccellezza gastronomica e artistica. Vediamo tutta la classifica e chi c’è in vetta.
I criteri di valutazione
Dato che si tratta di una classifica stilata dagli utenti online, questa lista è perlopiù “percezionale”, dove a pesare sono gli aspetti emotivi, i pregiudizi e l’esperienza personale degli utenti. Tra i paramentri che hanno determinato “l’antipatia” di un Paese troviamo:
- Il comportamento dei cittadini verso i turisti o gli stranieri in generale;
- Scelte politiche o governi considerati impopolari;
- Questione sociali e culturali;
- Storia e controversie passate;
- Stereotipi mediatici o singoli eventi internazionali
I “colleghi” in classifica
L’Italia si trova in compagnia di altri Paesi per motivi diversi. Si parte dal Sudafrica, per poi arrivare al Canada (causa: l’impopolarità diffusa del cantante canadese Justin Bieber) e il Myanmar, accusato di persecuzioni etiche. C’è poi anche il Vaticano, il cui nome è stato macchiato dagli scandali degli abusi sui minori, fino a nazioni come Qatar, Arabia Saudita e Iran, spesso criticate per le violazioni dei diritti umani.
L’Italia è al 17° posto tra le nazioni più osteggiate all’estero, soprattutto a causa della presunta inospitalità verso gli stranieri e della maleducazione. Un altro elemento che avrebbe pesato sul giudizio degli utenti è l’instabilità politica, un tema bene noto anche ai cittadini italiani. Cambi di governo frequenti, scandali politici, una burocrazia spesso inefficiente possono trasmettere un senso di disorganizzazione che infastidisce non solo i residenti ma anche gli stranieri.
Più in alto in lista troviamo il Giappone, malvisto da parte della popolazione cinese a causa di antichi rancori storici, gli Stati Uniti, accusati di eccessivo interventismo militare, e al vertice troneggiano Russia, Cina e Corea del Nord, ritenute minacce geopolitiche per l’Occidente e accusate di gravi repressioni interne.
Va detto che la presenza dell’Italia in classifica non rappresenta necessariamente un odio diffuso verso il nostro Paese. Si tratta semplicemente di una somma di percezioni diverse che possono nascere da esperienze isolate o narrazioni parziali.
L’Italia, come altre nazioni simboliche, porta sulle spalle il peso della visibilità. E proprio per questo deve anche fare i conti con le aspettative (spesso – troppo? – alte) che il mondo ha nei suoi confronti.