La Lombardia va commissariata. L’attacco stavolta non arriva dagli avversari politici di chi guida la Regione, ma da Roberto Napoletano, direttore del Quotidiano del Sud. L’attacco durissimo riguarda la gestione dell’emergenza Covid e della campagna vaccinale. Lo definisce, infatti, «un caso nazionale» che rischia di avere pesanti conseguenze per l’Italia, nella convinzione che il caso Lombardia «rischia di tarpare le ali all’intero Paese per la rilevanza della sua economia e per la sua insuperabile crisi organizzativa». Guido Bertolaso, coordinatore del piano vaccini regionale, è pronto a partire col suo modello, nonostante i problemi a livello nazionale riguardo le consegne dei vaccini, ma per Roberto Napoletano «non è riuscito a venire a capo di un sistema regionale così scassato da apparire incapace di reagire».
Il governatore Attilio Fontana per cambiare passo dopo la prima ondata ha apportato diversi cambiamento all’assetto dirigenziale sanitario, ma per il Quotidiano del Sud poco è cambiato. «Il sistema esecutivo-amministrativo cambia i responsabili politici regionali ma appare oggettivamente incapace di riconoscere le priorità, di dotarsi di meccanismi organizzativi che funzionano, di fare le cose».
“LOMBARDIA VA COMMISSARIATA, CASO NAZIONALE”
La Lombardia è una regione che ha retto l’urto della prima e della seconda ondata, e che si sta facendo trovare pronta anche per la terza. Ha anche imparato ad intervenire in anticipo, chiudendo (si veda la recente ordinanza) subito quando i numeri dei contagi sono diventati via via rilevanti, riuscendo almeno per ora a scongiurare la zona rossa, gestendo la risalita dei ricoveri, coinvolgendo subito i docenti nella campagna vaccinale.
«Il problema serissimo è che in Lombardia hanno deciso di vaccinare i docenti universitari che fanno lezione a distanza e nonostante che gli stessi docenti abbiano detto: fate prima i medici e i professori delle scuole medie che vanno, anzi andavano, in aula». Peccato che l’accordo con l’Università preveda solo la fornitura del vaccino agli atenei, che effettueranno le iniezioni in autonomia, individuando le sedi. Una categoria, dunque, che si immunizza “da sola”, permettendo di procedere rapidamente con le altre. Poco importa, anzi «la Regione Lombardia va commissariata perché è necessaria metterla sotto controllo in termini di funzionalità».
Eppure, dati alla mano, la Lombardia è tra le Regioni che ha somministrato più dosi in relazione a quelle ricevute. Su un milione circa (1.077.630) ne sono stati somministrati 794.175, con una percentuale del 73,7%. Non la più alta, ma neppure tale da diventare motivo di richiesta di un commissariamento.