“La ripresa demografica è possibile”. A dirlo è l’Istat sulla base di un sondaggio condotto tra coloro che hanno dagli 11 ai 19 anni. È la fase della vita in cui si iniziano a fare i primi progetti e, anche se è ancora presto per realizzarli, i risultati danno speranza. I dati del report dal titolo ‘Bambini e ragazzi’, come riportato da Ansa, infatti, evidenziano che il 69,4% del campione desidera avere dei figli. Il 21,8% è indeciso e l’8,7% dice di non volerne (più le ragazze dei ragazzi). La quota di coloro che non hanno ancora preso una scelta si assottiglia con l’avanzare dell’età, in un lato e nell’altro.
Nel dettaglio, tra i possibili futuri genitori, la maggior parte crede che l’ideale sia avere due bambini. L’8,8% degli intervistati invece è per il figlio unico, mentre il 18,2% ne vorrebbe tre o di più. La tendenza a avere molti figli si conferma più frequente negli stranieri, dove questa percentuale sale al 20,5%. Non mancano però le differenze culturali specifiche. I cinesi, ad esempio, sono più propensi a non volere avere figli. In generale, però, si tratta di dati che fanno ben sperare.
I dati di oggi e quelli di domani: il report Istat sulla ripresa demografica
Il report ‘Bambini e ragazzi’ raffigura dunque una realtà che va in controtendenza rispetto ai dati attuali, che invece lanciano l’allarme in merito ad un inverno demografico sempre più preoccupante. In particolare il confronto viene fatto con la generazione che ha concluso la sua età produttiva, ovvero quella delle donne nate nel 1973. In media questa popolazione ha generato 1,46 figli a testa. In particolare, il 78% del campione ha avuto almeno un figlio. Il timore è che la generazione successiva farà molto peggio, dato i dati attualmente a disposizione.
Anche la fascia di età tra gli 11 e i 19 anni, tuttavia, manifesta un dato inferiore al 78% in questione. Il 69,4% non basta a risollevare la popolazione. È per questo motivo che sarà necessario puntare sulla quota degli indecisi, che rappresenta il 21,8%. Il compito di mettere i futuri genitori di diventare tali spetta inevitabilmente allo Stato.