Latina, braccianti “dopati” per sopportare fatica del lavoro nei campi: medico prescriveva ossicodone, un oppioide. Arrestato e interdetto insieme a farmacista
Stando alle indagini condotte, di cui parla l’Avvenire, il medico avrebbe nel tempo prescritto ai suoi 222 assistiti ben 1.500 confezioni di ossicodone, applicando pure l’esenzione del ticket, causando così un danno economico di oltre 24mila euro. Si tratta di una sostanza usata contro il dolore grave, simile alla morfina, inoltre può indurre dipendenza.
NEL 2018 SCOPERTO UN CARICO DI “POLVERE”
Il medico, quindi, prescriveva ai suoi assistiti, per la maggior parte braccianti agricoli indiani, l’ossicodone affinché sopportassero la fatica del lavoro nei campi, dall’alba al tramonto, senza dispositivi di sicurezza e sotto il sole. Non è la prima volta che si scopre un utilizzo di queste sostanze a questo scopo. Nel 2018, infatti, la Squadra mobile pontina scoprì un carico di polvere estratta dalla palma di Betel, non classificata in Italia come droga, ma usata perché produce lo stesso effetto, cioè sopportare la fatica e tenere alto il rendimento. Sul fronte della prevenzione si evidenzia il lavoro della Caritas diocesana di Latina che, come riportato dall’Avvenire, da anni è impegnata nel contrasto del caporalato, un fenomeno ormai diffuso nell’Agro Pontino. Un impegno anche per assistere gli immigrati nel rivendicare i loro diritti, come quello a vivere con dignità.