L’Istat ha diffuso oggi i dati sull’indice delle retribuzioni contrattuali orarie del mese di maggio, che risulta invariato rispetto ad aprile (a causa, in particolare, dell’impatto molto limitato degli adeguamenti contrattuali), e in crescita dell’1,8% in confronto a un anno fa. Nei primi cinque mesi del 2011, l’indice è cresciuto del 2% su base annuale. I settori che a maggio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (4,1%), militari-difesa (4,0%), forze dell’ordine (3,7%) e attività dei vigili del fuoco (3,4%). Gli aumenti più contenuti riguardano ministeri, scuola, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale (+0,3% in tutti e quattro i casi).
L’indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l’intera economia, proiettato per tutto l’anno sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine di maggio, registrerebbe nel 2011 un incremento dell’1,8%. Con riferimento al semestre giugno-novembre, in assenza di rinnovi, il tasso di crescita tendenziale dell’indice generale diminuirebbe progressivamente dall’1,8% di giugno all’1,4% di novembre.
Nel mese di maggio è stato rinnovato il contratto per i dipendenti che effettuano le pulizie dei locali, mentre nessun accordo è scaduto. Pertanto, alla fine di maggio sono in vigore 42 contratti, che regolano il trattamento economico di circa 8,5 milioni di dipendenti (65,3% del totale); a essi corrisponde il 60% del monte retributivo complessivo. Sono, invece, in attesa di rinnovo 36 accordi, relativi a circa 4,5 milioni di dipendenti (il 34,7% del totale).
Nel settore privato è in vigore l’81,8% dei contratti monitorati con quote molto differenziate per attività economica: la copertura è del 100% per il settore agricolo, del 94,6% per l’industria e del 67,6% per i servizi privati. A partire da gennaio 2010 tutti i contratti della pubblica amministrazione sono scaduti e rimarranno tali in ottemperanza alle disposizioni di legge che hanno bloccato il rinnovo delle procedure contrattuali e negoziali nel triennio 2010-2012.
A seguito del rinnovo registrato nel mese di maggio, nell’insieme dell’economia la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 34,7%, in diminuzione sia rispetto al mese precedente (36,7%) sia rispetto a un anno prima (36,4%). In media, i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto a maggio 2011 sono 17,1, in deciso aumento rispetto a maggio 2010 (11,0). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti a maggio è di 5,9 mesi, in crescita rispetto a un anno prima (4,0).