Pure l’Ocse certifica il fatto che la congiuntura economica sta delineando una situazione, sotto il profilo occupazionale, sempre peggiore. Nell’area Ocse, in particolare, resta stabile e non cala mentre nel nostro Paese aumenta leggermente, passando al 10,2 per cento di aprile rispetto al 10,1 per cento di marzo. In Italia, inoltre, il numero di disoccupati è salito a due milioni e 615 mila cittadini in età lavorativa dai 2 milioni e 577 mila di marzo. Nel dettaglio, come sempre, preoccupa particolarmente la disoccupazione giovanile (giovani tra i 15 e i 24 anni) che, benché sia scesa al 35,2 per cento dal 35,9 di marzo rappresenta una percentuale pur sempre elevatissima. Una percentuale tutt’altro che irrisoria è anche quello 0,1 per cento di disoccupazione generale in più. Tant’è vero che comporta il fatto che la tendenza della disoccupazione italiana sia, oramai, in linea con i Paesi europei maggiormente a rischio di dissesto finanziario. Ovvero, la Grecia, la Spagna, l’Irlanda e il Portogallo. Anche in Portogallo l’incremento della disoccupazione era stato pari a un decimo di punto percentuale. Si è passati, infatti, dal 15,1 per cento al 15.3. In Spagna, dove la disoccupazione è alle stesse, con il 24,3 per cento di disoccupati, il rialzo è stato pari allo 0,2 per cento mentre in Irlanda siamo al 14,2, con un più 0,2 per cento. Tra i Paesi che fanno parte dell’Ocse, il tassi minimo si registra in Corea del Sud dove solo li 3,4 per cento della popolazione è disoccupata. Da segnalare anche il fatto che negli Usa siamo passato dall’8,1 per cento di marzo all’8,2 per cento di aprile. Va detto, inoltre, che la Francia presente i nostri stessi identici dati. I dati sulla Grecia, infine, non sono disponibili. Complessivamente, nell’area di riferimento con sede a Parigi che esamina i 34 paesi più industrializzati, la disoccupazione si attesta sul 7,9 per cento. I medesimi dati di marzo, ma pur sempre di ben 2,3 punti percentuali più alti rispetto a prima del 2008, ovvero, prima che iniziasse la crisi. Il dato, europeo, invece, epurato di elementi distorsivi quali la presenza nell’area di Paesi come il Brasile che, pur essendo in rallentamento, vede una crescita decisamente maggiore degli altri Paesi, denota uno scenario piuttosto preoccupante.
In particolare, rispetto a marzo la disoccupazione di aprile si attesta sui medesimi livelli; che, tuttavia, sono decisamente elevati. Ben l’11 per cento di europei aderenti alla divisa unica, infatti, sono senza lavoro. Si tratta di 3,7 punti percentuali in più rispetto a marzo 2008, quando si registrò il minimo, con il 7,3 per cento di disoccupati.
In particolare, rispetto a marzo la disoccupazione di aprile si attesta sui medesimi livelli; che, tuttavia, sono decisamente elevati. Ben l’11 per cento di europei aderenti alla divisa unica, infatti, sono senza lavoro. Si tratta di 3,7 punti percentuali in più rispetto a marzo 2008, quando si registrò il minimo, con il 7,3 per cento di disoccupati.