Sempre più laureati risultano disoccupati. Secondo i dati Istat relativi al primo trimestre di quest’anno sono circa 304 mila le persone in possesso di un titolo di laurea e post laurea che attualmente sono alla ricerca di un posto di lavoro. Su base annua il dato che emerge, il più alto almeno dal 2004, fa segnare un rialzo del 41,4%. Naturalmente il numero dei laureati risulta in crescita, raggiungendo quasi i 6 milioni, e sono infatti in rialzo anche gli occupati con i massimi titoli di studio, pari a 4 milioni 187 mila, eppure il loro incremento annuo (+3,5%) è decisamente più esiguo rispetto all’allargamento della disoccupazione. Un’altra buona fetta dei laureati, composta da circa 1 milione e 444 mila persone (+2,8% su base tendenziale), rientra in quella zona grigia dell’inattività, vale a dire coloro che né in passato né attualmente sono alla ricerca di un’occupazione. Secondo Confindustria, invece, nel corso dello scorso anno l’occupazione ha retto nonostante la recessione sta colpendo pesantemente il Paese. “Ciò – ha rilevato un’indagine del Centro studi di via dell’Astronomia – grazie sia all’effetto positivo del seppur lento e parziale recupero del Pil tra la fine del 2009 e l’inizio del 2011, sia al fatto che le imprese, nonostante livelli di attività molto bassi rispetto a quelli pre-crisi, hanno risposto alle contrazioni di produzione e ordini nella seconda parte dell’anno espandendo di nuovo il ricorso alla cassa integrazione”. Per quanto riguarda invece la qualità dei contratti di lavoro, viene registrato un calo costante delle assunzioni a tempo indeterminato, che nel 2011 rappresentano il 35,1% del totale (erano 35,9% nel 2010, il 37,7% nel 2009, il 42,1% nel 2008). Le assunzioni con contratto a termine, che comprendono tempo determinato, di inserimento e di apprendistato, hanno invece coinvolto il restante 64,9%, ma le probabilità di stabilizzazione sono in netto calo. L’indagine di Confindustria rileva anche, tra dicembre 2010 e dicembre 2011, una sola lieve flessione dell’occupazione nelle aziende associate: -0,3% dopo il -1,1% nel 2010 e il -2,2% nel 2009.
Questo dato medio sull’andamento dell’occupazione nel 2011, osserva il Centro Studi, maschera differenze consistenti tra settori e classi dimensionali. Nelle imprese che applicano contratti dell’industria l’occupazione dipendente è calata complessivamente dello 0,4%.