In questi giorni il dibattito sulla riforma delle pensioni è incentrato soprattutto sul bonus Poletti, il rimborso destinato ai pensionati con assegno meno elevato, colpiti dal blocco delle indicizzazioni del 2011 (dichiarato incostituzionale dalla Consulta), e sulla maggiore flessibilità nell’età pensionabile, promessa da Matteo Renzi, che ha annunciato provvedimenti nella prossima Legge di Stabilità. Le opposizioni hanno promesso battaglia dura contro il bonus Poletti e al tempo stesso chiedono interventi incisivi per modificare la legge Fornero, interventi che provocherebbero indubbiamente un aumento della spesa pensionistica. La Cgia di Mestre ha realizzato uno studio in grado di smascherare tutte le anomalie del sistema pensionistico italiano: nonostante la presenza di esodati, over 55 fuori dal mercato del lavoro e di provvedimenti che hanno tagliato le erogazioni ai pensionati (si pensi, appunto, al blocco delle indicizzazioni introdotto dal governo Monti) la spesa pensionistica italiana risulta essere la più elevata in Europa, pari al 16,8% del Pil. Lo studio ha messo in evidenza anche che il rapporto tra spesa pensionistica e spesa per l’istruzione, in Italia, è pari a 4,12, il valore più elevato in Europa.