La riforma delle pensioni di Tito Boeri arriverà a breve. È lo stesso Presidente dell’Inps a confermarlo dal Festival dell’economia di Trento, spiegando che ci sarà un intervento a favore di quegli italiani tra i 55 e i 65 anni che restano disoccupati senza avere ancora diritto alla pensione, cittadini che ritrovano un’occupazione solamente nel 10% dei casi.
Il Movimento 5 Stelle si prepara ad appoggiare i pensionati che vogliano ottenere il rimborso integrale della mancata indicizzazione della propria pensione dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Sul blog di Beppe Grillo è stato infatti pubblicato il testo di un ricorso vinto da un pensionato contro L’inps. L’azione legale era stata promossa prima del decreto predisposto dal Governo. E in questo senso il ministero del Lavoro fa presente che i cittadini hanno pieno titolo a fare ricorso, anche se tale azioni dovranno tenere conto di quanto disposto dall’esecutivo.
Inizia giugno, è gli occhi sono puntati su una possibile proposta di riforma delle pensioni targata Boeri. Il Presidente dell’Inps ha infatti più volte promesso di presentare entro la fine del mese le proprie proposte in materia e i pronostici fanno pensare che possa tornare a ipotizzare un intervento sulle pensioni retributive con importi che si discostano di molto dai contributi versati, al fine di finanziare un reddito minimo per gli over-55 che restano senza lavoro.
Nel frattempo continuano le speculazioni sulla riforma delle pensioni che il Governo Renzi ha promesso di varare con la Legge di stabilità. Il Messaggero di oggi ipotizza che si possa arrivare a un meccanismo di flessibilità con l’accesso alle pensione a 62 anni, con 35 di contributi, con un taglio del 2% sull’assegno per ogni ogni mancante al compimento del 66°. Si arriverebbe quindi al massimo a una penalizzazione dell’8%, che corrisponde grosso modo a una mensilità all’anno.