Anche Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, attende di conoscere le decisioni del Governo in tema di pensioni. All’assemblea di Federchimica ha infatti detto che l’orientamento dell’esecutivo sulla previdenza sarà importante per capire come intende gestire l’invecchiamento attivo della popolazione. Inoltre, a detta di Squinzi, bisognerà affrontare il tema del secondo pilastro previdenziale, sui cui sarà importante scommettere per il futuro di molti lavoratori, specie più giovani.
La Corte Costituzionale, dopo essersi pronunciata sulla mancata indicizzazione delle pensioni, potrebbe emettere una sentenza che avrebbe effetti indiretti sulla riforma delle pensioni. Infatti, la pronuncia sul blocco dei contratti, e dei relativi stipendi, dei lavoratori pubblici, potrebbe avere degli effetti sul bilancio pubblico, richiedendo l’uso di risorse che a quel punto non potrebbero essere destinate all’introduzione della flessibilità nel sistema pensionistico. A meno di non varare una manovra che preveda il ricalcolo totale della pensione con il sistema contributivo di chi vuole andare in quiescenza in anticipo: una soluzione più “economica” per i conti dello Stato, ma meno conveniente per gli italiani.
Tito Boeri vedrà i sindacati dei pensionati il 9 luglio. Erano stati proprio Spil-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil a chiedere di poter incontrare il Presidente dell’Inps, così da riprendere un rapporto sereno e costruttivo. Anche perché è noto che Boeri voglia presentare una sua proposta di riforma delle pensioni e i sindacati hanno certamente tutto l’interesse a discuterla prima che possa diventare una base per la discussione in vista dell’introduzione della flessibilità nel sistema pensionistico annunciata con la Legge di stabilità.
Franco Abruzzo, storico ex Presidente dell’Ordine dei giornalisti e ora alla guida dell’Unpit, l’Unione nazionale pensionati per l’Italia, segnala nella sua newsletter che Andrea Camporese, Presidente dell’Inpgi, l’Istituto previdenziale della categoria, ha scritto a Fnsi e Fieg ipotizzando una manovra sulle pensioni erogate, ovvero il prolungamento di 5 anni dei contributi di solidarietà in essere fino al 31 dicembre 2016. Abruzzo ha quindi inviato a Governo, Corte dei Conti e Covip una lettera per segnalare quanto l’idea di Camporese risulti in contrasto con quanto disposto in passato dalla Cassazione.
In settimana il tema delle pensioni tornerà all’attenzione del Parlamento. Mercoledì è infatti previsto l’approdo in aula del decreto sui rimborsi ai pensionati per la mancata indicizzazione varata dal Governo Monti. In commissione Lavoro sono stati già approvati degli emendamenti del Pd. Se non ci saranno “intoppi”, il testo verrà votato già giovedì, passando quindi poi al vaglio del Senato.
Sistema pensionistico italiano in equilibrio? Secondo Italia Oggi, no. Il rapporto tra lavoratori che versano contributi e percettori di trattamenti previdenziali è infatti vicino a 1 e questo non è certo un buon segnale. Il quotidiano economico passa poi in rassegna quelli che sono i “privilegi” che costano quasi 3 miliardi ogni anno all’Inps. E su cui magari il Governo potrebbe intervenire nell’ambito dell’annunciata riforma delle pensioni. Si parte dai “benefit” dei politici, con vitalizi piuttosto corposi. Mentre quelli dei dipendenti di enti locali, sanitari, ufficiali giudiziari costano 427 milioni l’anno, 17 in più degli impiegati pubblici. Nell’elenco, molto dettagliato nel numero in edicola oggi, ci sono anche i lavoratori dello sport e dello spettacolo. E si segnala che i requisiti pensionistici non ancora allineati tra uomini e donne costano circa 1 miliardo l’anno.