La tanto attesa sentenza della Consulta è arrivata, confermando le indiscrezioni circolate nelle ultime ore: la Corte Costituzionale ha bocciato il blocco degli stipendi pubblici ma non per il passato. Una vittoria a metà, quindi, per i sindacati che hanno proposto il ricorso che costringerà il Governo a riaprire la trattativa ma, in virtù della non retroattività, non provocherà la tanto temuta voragine sui conti pubblici. Nel caso in cui la Consulta avesse sancito la retroattività della decisione, l’esborso per le casse dello Stato sarebbe stato pari a 35 miliardi di euro, una cifra quasi doppia rispetto a quella emersa dalla sentenza che ha bocciato il blocco delle indicizzazioni delle pensioni superiori a tre volte il minimo. La Consulta, in questo caso (diversamente da quanto avvenuto per la sentenza sul blocco delle perequazioni) ha tenuto conto del parere dell’Avvocatura dello Stato, che aveva stimato preliminarmente il peso di un’eventuale bocciatura retroattiva, riconoscendo la particolare situazione dei conti pubblici italiani nel periodo del blocco delle indicizzazioni.