Continuano ad arrivare nuove proposte utili per la tanto attesa della riforma delle pensioni, in un quadro che nei prossimi giorni dovrebbe arricchirsi con la proposta dell’Inps. L’ente, intanto, nell’indagine “Statistiche in breve – I lavoratori domestici”, ha diffuso alcuni dati che certificano lo stato di crisi occupazionale in corso nel nostro paese. Secondo l’Inps aumenta, in termini relativi, il numero di colf e badanti italiane, un dato che, almeno in questo settore, da una seria spallata all’opinione secondo cui gli stranieri, in Italia, si occupano principalmente di mansioni che gli italiani non vogliono svolgere, una frase vera in tempi di boom economico ma non valida in tempi difficili come quelli attuali. Secondo l’indagine Inps le colf di nazionalità italiana sono aumentate del 13,9% e sono distribuite principalmente nel nord del paese (nella sola Lombardia lavorano il 18,4% delle colf attive nel nostro paese).
Continuano a susseguirsi le proposte per attuare la riforma delle pensioni, provenienti da più parti. In attesa della proposta dell’Inps, firmata Tito Boeri, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, l’Ancot (Associazione Nazionale Consulenti Tributari), da Palermo. dove si è tenuto il Festival dal Lavoro organizzato dall’associazione, lancia la sua proposta sulla flessibilità in uscita, tema su cui lo stesso governo Renzi ha promesso un intervento nella prossima Legge di Stabilità (pur precisando che lo schema base della riforma Fornero non verrà toccato). L’Ancot ha proposto di permettere l’accesso alla pensione ai contribuenti che hanno alle spalle almeno 35 anni di contributi e al tempo stesso abbiano almeno 62 anni, una proposta che ricalca, a grosse linee, quella presentata dai parlamentari del Pd Cesare Damiano e Pier Paolo Baretta. L’Ancot, inoltre, ha proposto anche orario ridotto, per favorire la staffetta generazionale e il calcolo con il metodo contributivo, in maniera tale da permettere il calcolo degli assegni in maniera coerente con i contributi effettivamente versati.