La Camera dei deputati ha approvato due emendamenti, uno proposto dal M5S e uno dal Pd, alla riforma della Pubblica amministrazione. L’emendamento del Pd approvato è quello che prevede l’eliminazione del voto di laurea per l’accesso ai concorsi pubblici, non più necessario per prendere parte a selezioni pubbliche. L’emendamento dei cinque stelle invece prevede la revoca dell’incarico ai dirigenti condannati per danno erariale anche in caso di condanna non definitiva. Il ddl passa adesso al senato per la terza lettura e prevede tra le altre cose che sempre i dirigenti di pubblica amministrazione potranno essere revocati in caso di valutazione negativa e i loro incarichi non potranno più essere a vita. Il ddl prevede poi che la Guardia forestale cessi l’attività: sarà accorpata in un altro corpo, probabilmente i carabinieri. Riduzione delle partecipate che dopo un numero limitato di bilanci in rosso saranno messe in liquidazione o commissariate. Altre novità: riduzione del 50% del numero delle prefetture mentre tutti i cittadini avranno diritto di accedere agli archivi della PA, ai documenti e ai dati. Per le emergenze ci sarà un numero telefonico unico, il 112.