Con la presentazione del Def 2016 da parte del Governo avvenuta ieri non erano pochi coloro che si aspettavano delle novità sul fronte della riforma delle pensioni. Ma Renzi e Padoan non hanno detto nulla in proposito. E così Susanna Camusso non ha potuto che commentare negativamente le scelte del Governo. Anche perché negli ultimi giorni le uniche parole del Premier sul tema delle pensioni sono state quelle riguardanti l’ipotesi di estendere il bonus da 80 euro alle minime. A proposito della quale la sindacalista si chiede se “è il segno dell’ennesimo annuncio o se è il segno del modo di distrarre dalle difficoltà del governo”. Il Segretario generale della Cgil ha anche detto che dal Documento di economia e finanza sia attendeva parole sulla necessità di “riformare strutturalmente l’attuale legge della previdenza. Non si governa un tema così delicato attraverso bonus che si ripetono nel tempo”.
In queste ore è stato diramato un report, Cruscotto dell’economia genovese, dalla Direzione Statistica del Comune di Genova che dipingeva la situazione del capoluogo ligure rispetto al sistema pensionistico. Nello specifico nel corso del 2015 sono state erogate 200795 pensioni confermando un costante calo degli ultimi tre anni. Infatti, nel 2013 erano 208507 e nel 2014 erano 204324. Il calo dovuto soprattutto alle pensioni di vecchiaia e di invalidità. Invece è in aumento l’importo medio lordo mensile delle pensioni erogate che nel 2015 si attesta intono a 1056 euro mentre nel 2013 era la media era di 1028 e nel 2014 di 1045.
Non arrivano dati positivi per coloro che vorrebbero una riforma delle pensioni. La spesa pubblica corrente è infatti in crescita e, secondo quanto calcola l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, alcune delle voci che la compongono sono in calo, ma non quella pensionistica/assistenziale, che è anzi aumentata di 6,1 miliardi di euro. “I dati riferiti al costo delle pensioni sono in parte condizionati dal trend demografico. Tuttavia, non possiamo disconoscere che le politiche di spesa realizzate negli ultimi quarant’anni abbiano privilegiato il passato, ovverosia gli anziani, anziché il futuro, cioè i giovani”, ha detto Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Tenendo quindi conto che le dichiarazioni del Governo sembrano di apertura verso l’introduzione della flessibilità pensionistica, nel rispetto però dei vincoli di bilancio, questi dati potrebbero supportare le tesi di chi vorrebbe evitare di cambiare troppo la Legge Fornero, visti i risparmi che è riuscita in ogni caso a garantire.
Il tema delle pensioni sta entrando anche nella campagna elettorale per le comunali in programma a inizio giugno. La riprova la si ha a Milano dove questa mattina, riferisce il sito de Il Giornale, Forza Italia ha organizzato un incontro dal titolo “Milano da vivere; certezza dei servizi sociali, mobilità fruibile, garanzia di sicurezza, difendiamo le pensioni”. Presenti la capolista Mariastella Gelmini e Silvio Berlusconi, oltre al candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi. La Gelmini ha spiegato che nel momento in cui Renzi promette un bonus da 80 euro alle pensioni minime, senza però specificare tempi e modi di attuazione, “occorre invece affrontare il tema con serietà e senza scadere in promesse elettorali”.
In queste ultime ore il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Def 2016 ed ossia al documento di economia e finanza con l’aggiornamento del quadro programmatico dell’Italia. C’è stata una revisione abbastanza importante per quanto concerne la stima del pil 2016 che è sceso dall’1,6% all’1,2% così come per il debito pubblico c’è la conferma di una discesa più lenta di quanto si era previsto in precedenza. In ottica pensioni non è passato inosservato il fatto che all’interno del Def non si sia fatto alcun accenno alla tanto discussa flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e sulla Riforma Fornero, confermando che il Governo non sembra avere in programma alcun intervento in tal senso entro la fine dell’anno.
Non c’è dubbio che la riforma delle pensioni sia argomento sensibile per una larghissima fetta di italiani alle prese con vincoli troppo restrittivi per l’accesso ed importi spesso ritenuti insufficienti. In un recente sondaggio effettuato da Eumetra Monterosa, è emerso come i pensionati italiani siano per la maggior parte insoddisfatti dell’importo mensile percepito (il 64% prende meno di 750 euro al mese fonte Istat). Nello specifico solo il 23% (evidentemente coloro che percepiscono un importo abbastanza alto) reputa la pensione abbastanza adeguata mentre il resto dei pensionati palesa inadeguatezza rispetto ai costi della vita quotidiana. Dallo stesso sondaggio è emerso anche che circa il 30% degli italiani teme che nei prossimi mesi il Governo per far quadrare il bilancio possa effettuare dei tagli alle pensioni.
I sindacati sono pronti a scendere nuovamente in piazza il prossimo 19 maggio per chiedere al Governo una modifica strutturale dell’attuale sistema delle pensioni rendendo meno opprimenti alcuni vincoli introdotti dalla Riforma pensioni della Fornero nel 2011. Tuttavia sembra che il Governo stia studiando alcuni possibili strumenti per venire incontro alle esigenze dei lavoratori, aumentando la flessibilità in uscita. Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare degli 80 euro al mese in più che potrebbero finire nelle tasche dei cittadini che percepiscono la pensione minima ma sembra che lo sguardo dell’esecutivo sia rivolto anche alla possibilità di concedere ai lavoratori il cumulo delle contribuzioni versate in più Casse previdenziali al fine di maturare il diritto ad una prestazione pensionistica.