Cresce l’attesa per l’incontro di domani tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. Tra le organizzazioni dei lavoratori è stata la Cgil quella a mostrarsi più “fredda” dopo l’ultimo vertice di giovedì scorso: le soluzioni prospettate dall’esecutivo non sembrano essere convincenti secondo Susanna Camusso. C’è poi chi vorrebbe interventi anche per esodati e lavoratori precoci, come ha continuato a sottolineare Cesare Damiano nelle ultime settimane. Resta quindi da capire se ci saranno delle novità. Settimana scorsa l’unica cosa nuova è stata il possibile ampliamento della platea dell’Ape: non sono i lavoratori dipendenti privati, ma anche quelli pubblici e quelli autonomi.
In queste ore è di scena a Cuneo un importante incontro organizzato dalla Cisl per discutere di lavoro e soprattutto di pensioni che continuano ad essere al centro dibattito pubblico. Il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, nel corso di un’intervista rilasciata in queste ore ha parlato della Legge Fornero e della flessibilità: ”L’Europa considera i risultati acquisiti con la Legge Fornero come la garanzia che l’Italia offre sulla sostenibilità della sua spesa pensionistica e dei conti pubblici. I margini per cambiare quella legge sono effettivamente pochi. Eppure l’avvio del confronto coll’istituzione di un tavolo tecnico ufficiale, rappresenta un’opportunità importante che il sindacato deve cogliere per spingere il Governo a riformare le pensioni ed a cambiare marcia nella politica economica e sociale. Il tema del ripristino della flessibilità pensionistica è ineludibile”.
Tito Boeri prende una dura posizione contro le ricongiunzioni onerose, chiedendo che il tema entri nel confronto tra sindacati e Governo sulla riforma delle pensioni. Il Presidente dell’Inps ha infatti evidenziato, durante un convegno nella sua università, la Bocconi di Milano, che il sistema previdenziale non aiuta certo la mobilità, dato che per unificare i contributi versati a diversi enti o casse previdenziali occorre pagare una cifra non indifferente. “Oggi il nostro sistema contempla penalizzazioni, perché fa pagare i costi di queste transizioni. Va cambiato, abbiamo bisogno di avere più mobilità dei lavoratori. Mi auguro che nel confronto tra sindacati e Governo si tenga conto anche delle ricongiunzioni onerose”, ha detto Boeri.
Molte delle speranze degli esodati sono nelle mani di Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi che stanno lavorando da tempo al disegno di legge per l’ottava salvaguardia, che dovrebbe comprendere 32.000 persone. Come ricorda il sito Pensionioggi.it, si tratta di 6.800 lavoratori in mobilità che raggiungono i requisiti previdenziali ante-Fornero fino a 36 mesi dopo la mobilità e 25.200 altre persone che avrebbero maturato la decorrenza della pensioni, con le vecchie regole pensionistiche, entro il 2021. Difficile comunque che il provvedimento possa essere approvato prima della Legge di stabilità, anzi dovrebbe esserne parte organica, un po’ come successo lo scorso anno con la settima salvaguardia. La Rete dei comitati degli esodati ha comunque già promesso mobilitazioni nelle prossime settimane per continuare a “pressare” Governo e Parlamento.
Per quanto riguarda il discorso sulle pensioni e sulle possibili riforme da attuare, interviene Cesare Damiano ancora una volta, chiedendo al Governo una “sterzata a sinistra” nelle politiche economiche, compresa la riforma delle pensioni. Per l’ex ministro il Partito democratico è stato penalizzato alle elezioni amministrative da “l’opacità delle politiche del Governo equamente divise tra scelte di destra e di sinistra”. “In mezzo al guado non si può stare: Renzi svolti a sinistra, ascolti la sofferenza dei più deboli che hanno pagato di più nella crisi e valorizzi il ruolo delle parti sociali per trovare i giusti compromessi sui temi fondamentali del lavoro, della previdenza e della povertà”, è quindi l’appello di Damiano. In settimana, come noto, l’esecutivo incontrerà ancora i sindacati sulla riforma delle pensioni.
La Brexit potrebbe avere degli effetti sulla riforma delle pensioni? Secondo Repubblica, i timori del ministero dell’Economia sono legati a un indebolimento della ripresa, che porterebbe a un peggioramento dei parametri di finanza pubblica (deficit e debito) rispetto a quanto concordato con la Commissione europea. In buona sostanza, potrebbe essere più difficile raggiungere un +1,2% del Pil e addirittura si potrebbe perdere mezzo punto di crescita. “Di fronte al nuovo scenario è possibile che alcune priorità vengano riviste”, scrive il quotidiano romano, evidenziando come uno degli obiettivi che il Governo vorrebbe portare a casa con la prossima Legge di stabilità è la riduzione delle tasse. “Gli 80 euro per le pensioni minime che costano un paio di miliardi potrebbero essere oggetto di riflessione”, si legge ancora nell’articolo di Roberto Petrini. “Meno onerosa l’uscita anticipata per le pensioni: il costo per finanziare gli esodi, se i sindacati saranno d’accordo, è limitato a 800 milioni perché si tratta di fatto di prestiti bancari”. Insomma, l’Ape sembra al sicuro, l’estensione degli 80 euro alle pensioni minime un po’ meno. Le ultime amministrative hanno fatto capire quanto una riforma pensioni o una semplice revisione dei metodi e controlli dell’Inps siano questioni decisive e centrali per i cittadini, e i partiti che hanno “dimenticato” la tematica previdenziale in campagna elettorale. Su tutti, il Pd ha pagato dazio per i cosiddetti “piccoli temi” che fanno magari meno rumore ma che sono ben più guardati e ricercati dall’elettorato rispetto magari a temi più “mediatici”. Risponde su questi temi il sindaco di Firenze Dario Nardella, chiamato a rispondere alle critiche dopo la caduta Pd in Toscana, con il comune di Sesto Fiorentino ora in mano al Movimento 5 Stelle: i grillini teorizzano la decrescita felice, volendo fermare il termovalorizzatore e con il sindaco di Grosseto addirittura contrario alla Tirrenica. Nell’intervista al sindaco di Firenze sul Corriere della Sera, il successore di Matteo Renzi ha voluto inquadrare in maniera netta la questione. «Andate a chiedere alla gente della costa se è felice per il rallentamento di quella economia, oppure chiedetelo ai giovani che non trovano lavoro e ai pensionati che prendono 400 euro. Firenze non devo opporre un muro a Sesto, sono pronto a firmare un patto per lo sviluppo con tutti i sindaci della Piana, partendo dai temi che già stiamo affrontando da tempo, lavoro, infrastrutture, ambiente».
In ottica di riforma pensioni 2016 a Siracusa si sono svolti alcuni incontri in questi giorni per provare a dare qualche informazione in più rispetto a quanto i sindacati stanno cercando di condurre come dialogo con le altre parti sociali e con il Governo Renzi. Ieri mattina ha parlato a Siracusa il segretario generale della Fnp Cisl Ragusa-Siracusa che ha parlato a tutti i pensionati iscritti al sindacato nazionale: «Ribadiamo, come da tempo facciamo, – ha detto Spagna – l’esigenza di rispettare i diritti acquisiti, di rivalutare le pensioni adeguandole al costo della vita e di considerare, in una riforma della legge, la flessibilità in uscita per garantire anche i giovani. Su scala territoriale rafforzeremo i rapporti con gli iscritti attraverso un miglioramento dei servizi da erogare nei loro confronti. Lo faremo anche attraverso un confronto serrato con le amministrazioni, dai Comuni alle Asp, per ridurre gli sprechi e rafforzando i servizi da erogare agli anziani e ai non-autosufficienti». Rivalutazione delle pensioni, flessibilità in uscita e diritti acquisiti, di questo si parla e questi sono i temi principali anche nel tavolo governo-sindacati, come ha ricordato il segretario Fnp Cisl al giornale locale Siracusa News.
Mentre si continua a discutere sulla riforma pensioni 2016 che potrebbe portare cambiamenti significativi e strutturali, se si troverà l’accordo sindacati-Governo (il 28 giugno un nuovo appuntamento per un vertice decisivo), arrivano novità sul lato Pensioni per quanto riguarda le persone affette da disabilità che da metà giugno hanno una legge apposita approvata dal Governo Renzi dal titolo “Dopo di noi”. Sono notevoli e molte le agevolazioni fiscali che arrivano con questo nuovo decreto che tenta di normare un grosso buco legislativo sui disabili fino all’altro ieri. Tutelare queste persone ora sarà più facile: la legge infatti reca alcune agevolazioni particolari per garantire adeguato sostegno ai portatori di handicap: per chi costituire trust, vincoli di destinazioni di beni immobili o di beni mobili iscritti in pubblici registrati, vengono garantiti fondi speciali composti da beni sottoposto a vincolo di destinazione. Ci sarà una forte inclusione sociale con la cura e l’assistenza di uno o più disabili gravi beneficiari che potrà ottenere che tutti questi atti non siano soggetti alle imposte di successione e donazione. Clicca qui per le novità su agevolazioni fornite dallo speciale legge “Dopo di noi”.
Mentre Governo e sindacati discutono di riforma delle pensioni, una delegazione dell’Associazione nazionale pensionati della Cia è stata ricevuta da Tommaso Nannicini, cui hanno presentato la raccolta firme organizzata dall’associazione che a parte della Confederazione italiana agricoltori per chiedere di aumentare le pensioni minime. Da maggio sono state già raccolte 100.000 firme. L’Anp vorrebbe anche un impegno del Governo per estendere il bonus da 80 euro ai pensionati con un assegno inferiore ai 1.000 euro mensili, aumentare la no tax area e ampliare i servizi sanitari e di assistenza per chi vive nelle zone rurali. “C’è da garantire una vita dignitosa a milioni di anziani, che hanno lavorato per far crescere l’Italia e ora si trovano costretti a vivere nel più profondo disagio”, ha spiegato il vicepresidente nazionale della Cia Alessandro Mastrocinque. “Un aumento delle pensioni equivale anche a un rinnovamento generazionale con una conseguente crescita della produttività del settore”, ha sottolineato il presidente nazionale dell’Anp Vincenzo Brocco.