Elsa Fornero è stata ospite oggi della trasmissione L’aria che tira, dove era presente anche Paolo Picca, a rappresentare i lavoratori precoci. L’ex ministro, la cui riforma delle pensioni ha influito sulla vita di parecchi italiani, ha dichiarato che a suo modo di vedere se ci sono delle risorse da stanziare sul fronte previdenziale, queste dovrebbero andare in primo luogo ad aiutare i lavoratori precoci che hanno svolto i lavori più usuranti. La professoressa torinese ha anche detto che i lavoratori precoci dovrebbero avere la precedenza rispetto a chi chiede una rivalutazione piena della propria pensione elevata negata dal bonus Poletti dopo la sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale.
Da alcuni senatori dell’opposizione arriva una mozione che chiede al Governo di “ampliare” i suoio interventi di riforma delle pensioni. Tra le altre cose si chiede che nella Legge di stabilità sia data piena attuazione (tenuto conto degli obiettivi di finanza pubblica) alla sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale riguardo l’illegittimità del blocco delle rivalutazioni delle pensioni. E che il sistema pensionistico sia riformato in modo che via sia un’aliquota unica al 25-26% per lavoratori dipendenti e autonomi per creare una pensione obbligatoria contributiva, oltre a un trattamento di base finanziato dalla fiscalità generale per coloro che non hanno potuto assicurarsi un trattamento pensionistico contributivo e al finanziamento di un’eventuale pensione complementare cui i lavoratori possano versare parte della quota contributiva obbligatoria. A firmare la mozione, depositata ieri, sono stati i senatori Bonfrisco, Zizza, Augello, Bruni, Compagna, d’Ambrosio Lettieri, Di Maggio, Liuzzi, Perrone eTarquinio.
Nella riforma delle pensioni allo studio del Governo, un ruolo importante potrebbe essere esercitato anche dalla pensione integrativa. È importante allora segnalare che la Covip ha rilevato una crescita dei lavoratori italiani iscritti a forme di previdenza integrativa, arrivati a quota 7,2 milioni nel 2015, ben il 12,1% in più rispetto all’anno precedente. Tuttavia La Commissione di vigilanza sui fondi pensione ha registrato anche un aumento del numero di persone che hanno interrotto il versamento di contributi, giunto a 1,8 milioni dagli 1,6 del 2014. Forse il Governo dovrebbe anche incentivare la previdenza integrativa, recentemente penalizzata sul fronte fiscale.
Mentre è in corso il dibattito sulla riforma delle pensioni, moltissimi italiani hanno cominciato a ricevere a casa la busta arancione dell’Inps, contenente la simulazione sulla pensione che andranno a incassare in futuro. Un’iniziativa che in alcuni casi sta generando una fobia da “mancato recapito”. Così definisce Paola Cesarini, direttore del patronato Inas-Cisl di Arezzo, il timore che coglie quei cittadini che non hanno ricevuto e magari non riceveranno la busta arancione. Dalle pagine della Nazione, la Cesarini ha ricordato che chi è in possesso del Pin dell’Inps non riceverà la busta, perché con esso può accedere alla simulazione online. In ogni caso il Patronato stesso è in grado di verificare i conteggi anche per chi non ha ricevuto la busta.
È prevista per oggi la risposta del ministero del Lavoro in commissione Lavoro alla Camera sull’interrogazione di Walter Rizzetto riguardo l’inclusione degli esodati postali in una futura ottava salvaguardia, che dovrebbe far parte della prossima riforma delle pensioni. Lo riporta il sito pensionioggi.it, ricordando che la questione interessa circa 250 lavoratrici nate dopo il 1955 che hanno stipulato accordi individuali di incentivo all’esodo nel 2011 e che quindi sono rimaste finora escluse dai provvedimenti di salvaguardia varati.
) Walter Rizzetto decide di rompere la fase di stasi sulla riforma delle pensioni presentando una risoluzione in commissione Lavoro della Camera riguardante Opzione donna. Il deputato di Fratelli d’Italia in merito al tema pensioni propone sostanzialmente di rendere strutturale questa possibilità di pensionamento anticipato ed estenderla anche agli uomini. Sulla sua pagina Facebook Rizzetto spiega che “il metodo contributivo e volontario di uscita dal mondo del lavoro, esteso anche alle persone di sesso maschile, potrebbe essere una ‘vecchia innovazione’ che, già comunque ‘testata’, darebbe soddisfazione da ambo le parti”.
La risoluzione, se approvata, impegnerebbe il Governo a far sì che Opzione donna diventi un “istituto strutturale di accesso anticipato alla pensione, da applicarsi alle lavoratrici e ai lavoratori che ne fanno istanza, in conformità al principio di parità di trattamento fra i sessi”. Rizzetto ha anche pensato alle coperture finanziarie, evitando che possano essere utilizzati fondi stanziati per altre categorie: andrebbe costituito un fondo apposito da alimentare annualmente con la Legge di stabilità.