Per il rinnovo dei contratti statali manca ancora la definizione del budget che il governo stanzierà per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici bloccati da sette anni. Come sottolinea Businessonline il governo starebbe ipotizzando di non applicare l’aumento di stipendi a tutti ma legato al reddito percepito e comunque da assegnare sulla base di merito e produttività. Nelle prossime settimane sarà caccia quindi alle risorse per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. Potrebbe non bastare il taglio della spesa pubblica e il rientro dei capitali dall’estero, che sono i due fronti su cui si sta lavorando. Nelle ultime ore quindi starebbe riemergendo con forza l’ipotesi dei tagli: la cifra che servirebbe è di 7 miliardi di euro. Il problema dell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici riguarderebbe per chi ha livelli di reddito che, in caso di bonus in busta paga, non rientrerebbero più nelle soglie per ricevere i ben noti 80 euro al mese.
Deve ancora essere sciolto il nodo delle risorse per il rinnovo dei contratti statali. Governo e sindacati hanno portato avanti finora trattative informali all’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazione. I contratti statali sono bloccati da sette anni: il mancato aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici è però stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Dunque le trattative tra governo e sindacati dovranno trovare una soluzione. Il punto fondamentale da chiarire è quello del budget da stanziare. Come ricorda Businessonline con la legge di bilancio il governo dovrebbe stanziare 500-700 milioni di euro in più per il rinnovo dei contratti statali, oltre ai 300 milioni di euro già disponibili. Ma resta da capire dove saranno trovate le risorse visto che sono al ribasso le prospettive di crescita per il 2017 contenute nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza.