Nell’ultimo accordo di intesta tra Ministro Madia e Enti Locali, la Riforma del Pubblico Impiego con contratti statali e rinnovo stipendi dei dipendenti pubblici, il parere dell’Anci (unione dei Comuni) è stato favorevole ma con delle condizioni che nelle prossime settimane non garantiscono totale adesione alla proposta del Ministro Madia. Nella Conferenza Unificata il presidente dei sindaci d’Italia, Antonio Decaro, ha espresso parere «favorevole ma condizionato a specifiche modifiche» sull’intera riforma Madia: come riporta la Gazzetta degli Enti Locali, il sindaco di Bari ha espresso le critiche dell’assemblea ad alcuni punti della riforma sui contratti statali e sull’intero rinnovo del Pubblico Impiego. «Riteniamo essenziale che venga eliminata la sanzione relativa agli obblighi di comunicazione di dati, per evitare che adempimenti formali blocchino le assunzioni e, di conseguenza, l’attività degli uffici», scrive Decaro rincarando la dose anche sul problema del salario accessorio.
Sul fronte della riforma Madia e sul rinnovo dei contratti statali in oggetto e progetto ormai da oltre un anno, non tutti ancora si trovano d’accordo con i provvedimenti impiantati dal Governo Gentiloni. In particolare modo è il ministro Madia a non convincere con la ricetta della sua riforma che, secondo le critiche di molte sigle sindacali, ancora non riesce ad abolire il precariato nel pubblico impiego. «Fsi-Usae, infatti, ha chiesto di porre fine al precariato nel pubblico impiego ed ha quantificato in 250 euro medie pro-capite mensili gli aumenti contrattuali necessari per un reale adeguamento delle retribuzioni al costo della vita nel nostro paese», scrive la lettera-appello dell’Unione Sindacati Autonomi Europei indirizzata al Ministro Madia e al Cdm.
Secondo l’Fsi-Usae infatti il governo non avrebbe ritenuto di finanziare adeguatamente le stabilizzazioni e non solo: «forte dell’accordo tendente a limitare ad 85 euro medie pro capite il rinnovo contrattuale con cui sono stati svenduti i contratti dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, non ha nemmeno ritenuto opportuno stanziare le risorse nella misura necessaria a garantire aumenti adeguati alle richieste formulate da questa organizzazione sindacale». Per questo motivo viene annunciato uno sciopero generale il prossimo 12 maggio (qualora ovviamente non ci fossero altre novità e correttivi del Ministero Pa in questo mese di aprile) con manifestazioni territoriali di protesta e 24 di astensione dal lavoro in tutta la Pubblica Amministrazione per i lavoratori dei sindacati autonomi.