Sembra davvero ad un passo la tanto attesa riforma Madia che dovrà rinnovare i contratti statali dei dipendenti pubblici dopo un periodo di stallo durato 8 anni. C’è un nodo, però, che ancora tiene sull’attenti i sindacati, ed è quello della scuola. Indiscrezioni parlano di un aumento mensile che dovrebbe toccare gli 85 euro, ma c’è chi non è ancora soddisfatto di questa intesa. Mario Bocola su Orizzonte Scuola sottolinea infatti come ad essere considerato nella valutazione degli stipendi degli insegnanti debba essere anche il cosiddetto “lavoro oscuro”:”Nella scuola, infatti, esiste il lavoro che si “vede” ossia le lezioni in classe e poi c’è il lavoro casalingo, cioè quello che non si “vede”: la correzione degli elaborati, la progettazione, la preparazione delle verifiche e delle lezioni, lavoro che quasi tutti i non addetti ai lavori non vedono o fanno finta di non vedere. Ma che realmente c’è e meriterebbe di essere retribuito come avviene negli altri comparti della Pubblica Amministrazione”. (agg. di Dario D’Angelo)
Ad un passo dal rinnovo… la riforma Madia che rilancia l’aumento degli stipendi e il rinnovo dei contratti statali per tutti i dipendenti pubblici è sempre più in vista, dopo mesi e mesi di trattative, rinvii, polemiche e critiche anche aspre verso il Governo. Dopo 8 anni il momento è (quasi) arrivato, con la formulazione dell’atto di indirizzo Pa che resta l’ultimo punto in ordine del giorno per il ministero Pa, avendo portato a termine lo scoglio più grosso con l’approvazione in Cdm del Testo Unico per il Pubblico Impiego. “Il rinnovo è di una priorità assoluta”, parola di sindacato Uil riunito nell’esecutivo nazionale a Montecatini in questi giorni. Il mondo scuola resta una delle aree principali del settore pubblico in attesa dei rinnovi, con insegnanti e precari che intendono insistere per una giusta stabilizzazione dopo anni di incertezze e promesse non mantenute.
«Un blocco giudicato non più sostenibile, per più ragioni perché accanto a stipendi fermi da troppo tempo, ci sono gli effetti diretti sul lavoro delle persone prodotti dalla legge 107», emerge dalla riunione di Uil Scuola. Come possibilità ulteriore di una ripartenza nel settore pubblico, il sindacato Uil propone non solo nuovo contratto ma migliori condizioni di lavoro: «Con il testo unico sul pubblico impiego si è tracciato un percorso; superare il sistema disegnato da Brunetta significa passare da un impianto che rinviava alla legge per regolare il lavoro delle persone, e scegliere un sistema nel quale il rapporto di lavoro è definito e regolato dal contratto.I contratti non sono un momento ideologico sono un momento di confronto nel quale si trovano soluzioni condivise», si legge nel comunicato finale redatto da Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, e pubblicato su Orizzonte Scuola.