Il tempo per il rinnovo dei contratti statali è scaduto: non lo sostengono solo i sindacati, ma anche la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Ieri a margine dell’inaugurazione del sesto Congresso nazionale della Cisl Scuola, la responsabile dell’Istruzione nazionale è intervenuta in diretta video per ribadire l’importanza del dialogo con i sindacati, «come contributo necessario per affrontare il rinnovo contrattuale attraverso la prima stesura dell’atto di indirizzo». La ministra ha poi rassicurato i sindacati, preoccupati per la dilatazione dei tempi della trattativa: «Appena sarà pronto l’atto di indirizzo dell’Aran, io lo confermo, sono per aprire immediatamente il tavolo di confronto per il rinnovo dei contratti». Anche Valeria Fedeli ha evidenziato che è passato troppo tempo e non si può aspettare oltre, inoltre sostiene che «il rinnovo dei contratti deve assolutamente accompagnarsi al lavoro» che stanno facendo «sui contenuti e sulla qualità per il rilancio della funzione di chi opera dentro la scuola, non solo dei docenti, dei dirigenti e del personale Ata». (agg. di Silvana Palazzo)
Il nodo delle date e del calendario per la riforma del Pubblico Impiego gioca ancora un ruolo importante per il rinnovo dei contratti statali e l’aumento degli stipendi con gli 85 euro “medi” ad ogni dipendente pubblico. A giorni si attende infatti la direttiva finale dell’Aran per aprire le ultime trattative con la Pa centrale, andando poi a diramarsi verso tutti gli altri comparti della Pubblica Amministrazione. Come segnalavamo ieri, oltre al problema sulle cifre e le coperture che il Governo deve trovare per effettuare l’aumento degli stipendi, il nodo-calendario rischia di far slittare ancora il tanto atteso rinnovo: la copertura, se la manovra riesce nell’impresa di trovare tutti i fondi, riguarda l’anno prossimo. ma per gli altri due anni come è possibile “chiudere” la trattavi già quest’anno senza aver ancora alcuna copertura immaginata?
Secondo l’opinione del collega Gianni Trovati sul Sole 24 ore, «la direttiva potrebbe seguire la strada tracciata dall’ultimo Def, che cita l’accordo del 30 novembre, ma non ne calcola gli effetti nelle tabelle. Ottenuto il via libera della Ragioneria, sarebbe questa la base di trattativa fra Aran e sindacati». La sfida è possibile ma non è per nulla semplice, come testimoniano tutti questi mesi dallo scorso 30 novembre, giorno della firma di accordo tra Ministro Madia e sindacati nazionali, fino al mese di giugno dove dovrebbero avvenire l’ultima firma valida prima dell’aumento effettivo per ogni dipendente pubblico.