Entra nel vivo a partire da oggi la partita per il rinnovo dei contratti statali. Dopo 8 anni d’attesa il ministro Madia ridiscuterà con i sindacati l’aumento degli stipendi per 4 compartimenti: Sanità, Funzioni Centrali, Istruzione e ricerca e Funzioni locali. Un incontro attesissimo quello di oggi, martedì 27 giugno 2017, in cui il Ministro della Pubblica Amministrazione dialogherà con i sindacati, convocati appositamente dall’Aran (Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni), nella speranza di giungere ad un’intesa. E se proprio il presidente dell’Aran Sergio Gasparrini ha annunciato all’Adnkronos che saranno instaurate “nuove politiche del personale e un nuovo modello di relazioni sindacali alla luce della riforma Madia”, si comprende bene l’importanza della trattativa sottolineando che ad essere interessato dallo sblocco degli stipendi sarebbe una platea di 3,3 milioni di cittadini impiegati nella P.A..(agg. di Dario D’Angelo)
Questa mattina cominceranno ufficialmente le nuove (e definitive) trattative per lo sblocco dei contratti statali: le confederazioni sindacali sono convocate da oggi alla sede Aran per iniziare le discussioni sui rinnovi completi dei vari comparti che compongono il “nuovo” pubblico impiego. In particolare, ricordiamo, sono quattro le macro-aree interessate dall’intero sblocco e aumento stipendi: Afam, direttori, docenti, coordinatori, assistenti, coadiutori; mondo scuola, dirigenti, docenti, educatori, amministrativi, tecnici ed ausiliari; mondo Università, dirigenti, elevate professionalità e personale amministrativo; enti pubblici di ricerca, dirigenti, personale amministrativo e di ricerca di 21 enti.
A livello di primissimo odg, con l’inizio dei rinnovi si proverà a definire le tematiche per stabilire finalmente anche le discipline comuni e convergenti all’interno dei nuovi comparti di qui sopra, con anche le nuove aree di contrattazione individuate dall’Aran nel precedente accordo del 13 luglio 2016. come anticipato dalla stessa Madia nell’atto di indirizzo, il rinnovo dei contratti dovrebbe avvenire seguendo la linea del 30 novembre 2016, quando ovvero si stabilì il rilancio di 85 euro in maggiorazione da percepire per intero a partire dal gennaio 2018. Per Gasparrini (presidente Aran) è infatti necessario definire «un percorso condiviso per negoziati che impegneranno le parti nei prossimi mesi. Intanto è chiara la discontinuità rispetto al passato».