APE DONNA SUL TAVOLO TRA GOVERNO E SINDACATI
Giovedì prossimo è in programma un nuovo confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. E sul tavolo potrebbe anche approdare la cosiddetta Ape donna. Lo segnala Orietta Armiliato, nel suo consueto punto settimanale sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, citando alcune recenti dichiarazioni di Tommaso Nannicini. “Per quanto riguarda la questione femminile, io sono per trovare nuovi strumenti che diano risposte a questa platea: dai requisiti agevolati per l’Ape sociale a un’Ape donna speciale disegnata su misura”, ha detto l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Certo è vero che Nannicini non è più al tavolo tra Governo e sindacati, tuttavia continua a occuparsi dei temi previdenziali per il Partito democratico, che è il partito di maggioranza. Dunque le sue idee difficilmente non troveranno spazio in un confronto di cui è stato protagonista lo scorso anno.
PROIETTI CHIEDE UN TAGLIO DELLE TASSE SULLE PENSIONI
Tito Boeri ha esposto dei dati piuttosto interessanti sulle pensioni erogate a cittadini italiani residenti all’estero. Il Presidente dell’Inps ha spiegato che l’ammontare complessivo supera il miliardo di euro e che si tratta di soldi che non vengono spesi nel nostro Paese, non contribuendo quindi all’economia interna. Secondo Domenico Proietti, bisognerebbe chiedersi come mai ci sono pensionati che sono disposti ad andare all’estero. E la risposta più facilmente comprensibile è collegata al fatto che in Italia c’è la tassazione sulle pensioni più alta d’Europa. “Nel nostro Paese, infatti, questa è mediamente del 21%, mentre nel resto d’Europa è al 14%”, ha evidenziato il Segretario confederale della Uil in una nota. Il sindacalista ricorda anche che “dal 2012 il blocco della rivalutazione delle pensioni ha reso ancora più difficile la vita a tanti pensionati che hanno visto ridotto il proprio potere d’acquisto”. Dunque è più urgente che mai lavorare per un taglio delle tasse e per una rivalutazione delle pensioni.
IL PARERE DEL CONSIGLIO DI STATO SULL’APE
Importanti novità arrivano sull’Ape. Il Consiglio di Stato ha dato infatti parere positivo allo schema del decreto attuativo predisposto dal Governo, facendo però alcune osservazioni. In particolare, come nel caso dell’Ape social, ha chiesto di valutare di inserire la retroattività della norma, di modo da “sterilizzare il ritardo nell’emanazione del regolamento”, oltre che far beneficiare i i soggetti che si trovano in condizioni più svantaggiate della possibilità di utilizzare una forma di flessibilità pensionistica. Per l’esecutivo arriva anche l’invito a garantire la maggior trasparenza possibile nei contratti da stipulare con le banche, in particolare facendo sì che ci siano della clausole chiare sugli effetti che potrebbero esserci nel caso di aumento dell’età pensionabile, nonché sul diritto di recesso. Secondo quanto aveva detto recentemente Giuliano Poletti, le domande per l’accesso all’Ape si dovrebbero poter presentare da settembre.
DAMIANO RICORDA A GOVERNO E SINDACATI I TEMI DA AFFRONTARE
Cesare Damiano accoglie con soddisfazione la notizia del nuovo incontro fissato tra Governo e sindacati per il 27 luglio. L’ex ministro del Lavoro coglie anche l’occasione per ricordare quelli che sono gli elementi cruciali da affrontare nel confronto: “la pensione contributiva di garanzia, che dovrebbe assicurare alle giovani generazioni del lavoro discontinuo e scarsi contributi un risultato previdenziale dignitoso; il rinvio dell’innalzamento dell’età pensionabile che, in assenza di un intervento normativo, la porterebbe a 67 anni a partire dal 2019”. Il Presidente della commissione Lavoro della Camera si augura anche che “i primi risultati della legge di Bilancio dello scorso anno, a partire dall’Ape sociale e dalle nuove regole per i lavoratori precoci, si consolidino e che si apra la strada per una completa applicazione di tutti i contenuti del verbale sulle pensioni”.
BOCCIA: AI GIOVANI GARANZIA DI LAVORO, NON DI PENSIONE
Vincenzo Boccia non sembra essere favorevole a una pensione di garanzia per i giovani. Il Presidente di Confindustria ritiene che sia infatti anomalo ipotizzare una pensione per i giovani che non hanno lavoro e per certi versi anche offensivo. Meglio dal suo punto di vista sarebbe contribuire ad aiutare a creare opportunità di lavoro per i giovani, per esempio mediante il taglio del cuneo fiscale per tre anni per i nuovi assunti. “Costerebbe un terzo del progetto pensioni di cui abbiamo sentito parlare negli scorsi giorni”, aggiunge. Boccia ritiene anche che al Sud la questione giovanile possa essere un “detonatore” e che “se vogliamo risolverla dando le pensioni ad altri e un contentino ai giovani siamo sulla strada sbagliata. Le generazioni passate dovrebbero essere più generose, è ora che comincino a pensare ai loro figli”.
NUOVO SCONTRO TRA LA FORNERO E POLETTI
Mentre Matteo Renzi ha difeso la Legge Fornero, Giuliano Poletti ha criticato il forte aumento dell’età pensionabile che c’è stato a partire dal 2012. Ed Elsa Fornero, con delle dichiarazioni a termometropolitico.it, ha replicato al ministro del Lavoro. Innanzitutto ricordando come nel 2011 il Governo di cui faceva parte si trovò a prendere decisioni difficili in un momento di emergenza finanziaria, ma anche evidenziando che Poletti è in carica da diverso tempo. Dunque se la sua riforma delle pensioni “era tanto brutta, forse cambiarla in meglio non doveva essere così difficile. Noi l’abbiamo fatta in 20 giorni in una situazione emergenziale”. L’ex ministro del Lavoro non risparmia una “punzecchiatura” al suo successore evidenziando che “se uno è stato ministro per tre anni e mezzo poteva cambiarla senza arrivare in ritardo con l’Ape sociale e anche con l’Ape volontaria. I tempi c’erano questa volta”.
Secondo la professoressa torinese, il punto è che “siamo entrati in campagna elettorale e il Ministro non si sottrae al gioco che credo vedremo andare in crescendo nei prossimi mesi”. Dal suo punto di vista aumenteranno le promesse da parte dei politici, che di fatto venderanno illusioni agli italiani. Già in un’intervista in televisione la Fornero aveva avuto modo di spiegare che la riforma delle pensioni che porta il suo nome non è così facilmente modificabile senza dover mettere in conto dei tagli di spesa o un aumento delle tasse. L’ex ministro ha quindi ricordato che di tutta questa situazione rischiano di pagare un prezzo molto alto i giovani, sulle cui spalle si andrebbe a mettere nuovo debito.
LE INTERROGAZIONI PRONTE PER POLETTI
Oggi dovrebbero giungere le risposte alle interrogazioni parlamentari presentate in commissione Lavoro della Camera a Giuliano Poletti. I deputati del Pd hanno in particolare chiesto al ministro lumi sulla circolare Inps che preclude l’utilizzo dei contributi esteri per l’accesso all’Ape social, oltre che sul testo del decreto attuativo relativo all’Anticipo pensionistico agevolato, dato che fa pensare che occorra soddisfare contemporaneamente due requisiti (essere disoccupati e aver esaurito gli ammortizzatori sociali da almeno tre mesi) per accedervi, quando tuttavia la norma della Legge di bilancio istitutiva dell’Ape social non sembra dire la stessa cosa. I dem chiedono inoltre di sapere perché le domande di accesso all’ottava salvaguardia degli esodati presentate da soggetti mobilitati che non erano già stati precedentemente autorizzati o non avevano fatto richiesta di autorizzazione alla contribuzione volontaria entro il 2 marzo 2017 vengano sistematicamente respinte dall’Inps. Poletti dovrà anche rispondere all’interrogazione dei deputati del Movimento 5 Stelle, che chiedono in particolare lumi sul cumulo contributivo gratuito. I pentastellati segnalano infatti che da diversi articoli di stampa emergerebbe il rischio di un “buco” di 2 miliardi di euro per via del fatto che il cumulo deve poter essere utilizzato anche dagli iscritti alle casse professionali, ma l’Adepp ha fatto sapere che dovrà essere lo Stato ad accollarsi i costi di tale misura. Dunque Poletti dovrebbe spiegare se ciò corrisponde a verità e se il Governo intende stanziare nuove risorse.
POSSIBILE “FACCIA A FACCIA” TRA BOERI E DAMIANO
Negli ultimi giorni c’è stata una polemica tra Cesare Damiano e Tito Boeri, a proposito dell’appello lanciato dal primo, insieme a Maurizio Sacconi, per bloccare l’aumento dell’età pensionabile che dovrebbe scattare dal 2019. Sarà quindi interessante vedere cosa accadrà oggi, quando i due potrebbero trovarsi faccia a faccia. Il Presidente dell’Inps, infatti, è atteso alle 14:00 in audizione alla commissione Lavoro della Camera, presieduta proprio da Damiano, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge atte a modificare la governance dell’Istituto nazionale di previdenza sociale e dell’Inail. Tra l’altro una di queste proposte vede proprio l’ex ministro del Lavoro come primo firmatario. È chiaro che essendo il tema dell’audizione diverso da quello della polemica sarà difficile che i due tornino sulla stessa. Tuttavia non si può escluderlo a priori. Dunque non resta che attendere novità.