IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI GOVERNO-SINDACATI
Con il confronto di ieri tra Governo e sindacati non si è certo arrivati a stabilire degli interventi comuni sulla riforma delle pensioni, ma si è comunque già fissato un fitto calendario di incontri per cercare di arrivare pronti all’appuntamento con la Legge di bilancio. Il 30 agosto le parti si vedranno per parlare di possibili modifiche all’Ape social e interventi a favore dei giovani e delle donne, individuati come soggetti “svantaggiati” in tema di pensioni. Il giorno dopo, invece, verrà affrontato il tema della riforma della governance dell’Inps, oltre che quelli degli ammortizzatori sociali e di Garanzia Giovani. Dopo una settimana, quindi il 7 settembre, si parlerà invece della rivalutazione delle pensioni in essere. Bisognerà poi cercare di arrivare a una sintesi, un po’ come avvenuto l’anno scorso con la redazione del verbale che è servito da traccia per la Legge di bilancio.
CAMUSSO: POCO RASSICURATI SU AUMENTO ETÀ PENSIONABILE
Ieri si è tenuto l’atteso confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. Uno dei temi discussi è stato quello dell’aumento dell’età pensionabile previsto a partire dal 2019. Giuliano Poletti, al termine dell’incontro, ha detto che si potrà discutere del tema solo dopo che l’Istat avrà fornito “gli elementi di valutazione”, dunque non prima di settembre-ottobre. Su questo punto Susanna Camusso ha detto che “le cose sentite non ci sono sembrate rassicuranti, il tema è rilevante: l’automatismo determinerebbe aumenti insopportabile dell’età”. Per la Segretaria generale della Cgil è stato invece positivo l’approccio sulla possibilità di riformare l’Inps. Tuttavia, sempre tornando al tema delle pensioni, ha espresso preoccupazione “sul tema del lavoro di cura”, ovvero la valorizzazione di quelle importanti attività svolte dalle donne, che si trovano poi svantaggiate dal punto di vista previdenziale.
POLETTI: COI SINDACATI UNA MESSA A PUNTO PRE-FERIE
Si avvicina il nuovo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni e Giuliano Poletti annuncia che verrà fatta “una sintesi sul lavoro fatto e fisseremo una data per il prosieguo del lavoro”. Il ministro del Lavoro ha anche spiegato che ci sarà una “messa a punto pre-ferie”. Il che fa pensare che non si entrerà nel merito dei temi che sono sul tavolo, ma più che altro che si cercherà di mettere ordine per capire quali di questi portare avanti. Poletti stesso del resto ha ammesso che da settembre sarà inevitabile accelerare i tempi, “perché c’è una scadenza che è la Legge di bilancio”. Per certi versi potrebbe avvenire quanto visto lo scorso anno. Non ci sarà però, almeno non al momento, un verbale. Anche se resta chiaro che dovranno essere fatte delle scelte e “il governo dovrà valutare quali elementi è in grado di inserire all’interno delle politiche di bilancio”. Forse per questo prima dell’estate non c’è l’intenzione di prendere alcun impegno specifico.
DDL RICHETTI, PISICCHIO: SPOT PERICOLOSO PER GLI ITALIANI
Tra le voci contrarie al ddl Richetti c’è anche quella di Pino Pisicchio. Il Presidente del Gruppo Misto alla Camera spiega che il provvedimento è incostituzionale, in quanto “usa un veicolo improprio, quello della legge, per regolare questioni su cui esiste una riserva costituzionale”, oltre che usare la retroattività, visto che interviene sui trattamenti già in essere. E questo rappresenta, evidenzia Pisicchio, un pericolo per gli italiani, perché “tutte le pensioni statali potrebbero essere sottoposte allo stesso trattamento, con grande soddisfazione del presidente dell’Inps, il quale non vede l’ora di mettere mano sui 58 miliardi di risparmi degli italiani che possono derivare dal ricalcolo di tutte le pensioni in essere con il metodo contributivo”. Per il deputato, però, ai promotori della legge tutto questo non interessa, perché “l’obiettivo è solo lo spot”.
DDL RICHETTI, IL RICHIAMO DI DAMIANO AL PIANO DI BOERI
Dal ddl Richetti possono arrivare rischi per tutti i cittadini e non solo tagli ai vitalizi dei politici. Oltre che Renato Brunetta, ne sono convinti anche esponenti del Pd. Anna Giacobbe, per esempio, ha spiegato di non aver votato l’articolo che prevede il ricalcolo dei vitalizi in essere, proprio perché potrebbe rappresentare un precedente per intervenire anche su tutte le pensioni degli italiani. Un rischio non proprio remoto, ha fatto notare Cesare Damiano, ricordando che Tito Boeri, da poco approdato all’Inps, aveva presentato uno studio dal titolo “Non per cassa, ma per equità”, nel quale era contenuta una chiara proposta di legge per ricalcolare tutte le pensioni in essere sopra i 3.500 euro, di modo che ci fosse una rideterminazione della parte retributiva dei trattamenti in essere. Dunque se è stata l’Inps stessa a pensarci, ha detto l’ex ministro, significa che il rischio non è poi così remoto o quanto meno “campato per aria”.
INCONTRO GOVERNO-SINDACATI, NON C’È NULLA PER I PRECOCI
Si avvicina il confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni e i lavoratori precoci non possono fare a meno di notare che tra i temi sul tavolo non c’è la Quota 41 o qualche altro intervento in loro favore. Certo, l’ipotesi di aumentare i requisiti pensionistici a partire dal 2019 riguarderebbe anche loro, dunque uno stop rispetto all’aspettativa di vita non sarebbe male. Tuttavia l’esecutivo ha già fatto sapere che non deciderà nulla in merito fino all’autunno, dunque ogni discorso ora sarebbe superfluo. Qualche novità potrebbe esserci se venisse ampliata la platea dei cosiddetti lavori gravosi, che hanno diritto di poter chiedere l’Ape social, anche con 41 anni di contributi. Difficile però che questo ampliamento possa riuscire a soddisfare tutti quei lavoratori che stanno lavorando da oltre 40 anni, ma vedono ancora lontana la pensione.
INCONTRO GOVERNO-SINDACATI
Oggi è in programma un nuovo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni e Giuliano Poletti ha avuto modo di spiegare che si cercherà di fare un punto “riassuntivo” dei temi che dovranno poi essere discussi a partire da settembre per entrare nella Legge di bilancio. Non è chiaro dunque se già in questa occasione si farà una “scrematura” o se questa avverrà dopo l’estate. Di carne al fuoco, infatti, ce n’è tanta, a partire dalle possibile modifiche all’Ape social e al suo rifinanziamento. Si susseguono ormai diverse ipotesi di agevolazioni per le donne, con uno “sconto” sui contributi necessari all’accesso all’Anticipo pensionistico. E ora, secondo i rumors, si starebbe anche ragionando sulla possibilità di rendere maggiormente utilizzabile (e in tempi brevi) la Rita, indipendentemente dall’Ape. Il fatto è che la Rendita integrativa temporanea anticipata sarebbe utilizzabile solo da chi ha una piano di pensione complementare.
Un altro punto su cui i sindacati vorrebbero sapere le intenzioni del Governo riguarda il possibile aumento dell’età pensionabile a partire dal 2019. È difficile che però l’esecutivo decida prima dell’autunno il da farsi. Le organizzazioni sindacali sperano però di riuscire almeno a far sì che si prenda in considerazione l’idea di non far scattare l’incremento per tutti i lavoratori. Infine, c’è il tema della pensioni di garanzia per i giovani: tutti sembrano d’accordo nell’introdurla, ma non è ancora chiaro quale sarebbe la platea dei possibili beneficiari. Su questo incontro, in ogni caso, pesa l’allarme della Ragioneria generale dello Stato: la spesa pensionistica in rapporto al Pil crescerà più di quanto previsto. Dunque non sarebbe saggio aumentarla ulteriormente.
OPZIONE DONNA, CHIESTA LA PROROGA A NANNICINI
Tra le iscritte al Movimento Opzione donna e Tommaso Nannicini c’è stato recentemente uno scambio di messaggio, con le prime che hanno portato avanti la richiesta di una proroga del regime sperimentale di pensionamento anticipato per le donne inserito nel 2004. L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che continua a seguire i temi previdenziali per conto del Partito democratico, ha risposto spiegando di essere favorevole all’introduzione di nuovi strumenti per cercare di venire incontro alle donne, che fanno certamente più fatica degli uomini a raggiungere i requisiti pensionistici richiesti. Per esempio, con un’agevolazione per l’accesso all’Ape sociale oppure “un’Ape donna speciale disegnata su misura”. Una risposta che non soddisfa appieno il Movimento Opzione donna, per il quale la proroga della legge 243/2004 rappresenterebbe la soluzione per venire incontro alle donne e contribuire a risolvere il problema della disoccupazione giovanile.
ROSSI PROPONE INTERVENTO SULLE PENSIONI D’ORO
Enrico Rossi non sembra essere favorevole al ddl Richetti. Parlando ad Agorà Estate, in onda su Rai 3, il Presidente della Toscana ha detto di ritenere si stia perdendo tempo, varando una legge che potrebbe essere bocciata dalla Corte Costituzionale. Dal suo punto di vista si sta cercando di preparare delle armi di distrazione di massa in vista della campagna elettorale. Rossi ritiene che bisognerebbe piuttosto varare una legge riguardante le pensioni d’oro, vitalizi compresi, contenente un criterio di progressività. In pratica una sorta di contributo di solidarietà, il cui ricavato dovrebbe essere destinata ad aumentare le pensioni minime. Il Presidente della Toscana ha anche ricordato che nella sua regione, a inizio legislatura, è stato deciso di vietare il cumulo dei vitalizi tra consigliere regionale e parlamentare.