La Cgil avanza parecchi timori e dubbi sul buon esito del rinnovo dei contratti statali se rimarrà il nodo-bonus 80 euro come incubo per una nutrita platea di dipendenti pubblici coinvolti. Secondo Franco Marini, Segreteria Cgil, «al momento le risorse non consentono di affrontare positivamente il rinnovo»: allarma infatti la mancata copertura nel momento in cui quel bonus Renzi non potrà essere concesso ad alcuni dipendenti pubblici che con l’aumento stipendiale del Ministero Pa supereranno il limite consentito per ricevere l’assegno. Sulla stessa scia anche Serena Sorrentino della Fp Cgil, «Non ci possono essere comparti penalizzati per via degli 80 euro», che non fa altro che rimarcare quanto evidenziato sullo stesso tavolo delle trattative dell’Aran da Petriccioli (Cisl) prima della pausa estiva: «le risorse vanno stanziate nella legge di Bilancio». Si attende ora la replica del ministro Madia e dello stesso Governo per provare a capire come rimediare al problema da tempo evidenziato.
PERMESSI E MALATTIE, SCATTANO MAGGIORI CONTROLLI
Con le ultime novità annunciate dall’Inps – che ricordiamo da settembre prenderà sotto la propria ala di controllo anche le visite fiscali dei dipendenti statali, oltre a quelli privati – la situazione dei contratti dei vari lavoratori pubblici vedrà una particolare stretta sul fronte delle malattie. Come spiegato da Tito Boeri, presidente Inps, i controlli e le visite fiscali saranno aumentati di oltre 300mila ogni anno: per poterlo fare sono stati stanziati fondi e budget da almeno 17 milioni di euro, in ottica di ridurre le troppo frequenti truffe dei cosiddetti “furbetti”. Inserito poi nell’Atto di Indirizzo presentato dall’Aran un particolare giro di vite per le malattie e i permessi dei vari lavoratori statali è stato incrementato per volere diretto del Ministro Pa, Marianna Madia.