Oggi all’Aran è atteso un nuovo incontro del comparto Sanità dopo la firma iniziale di rinnovo siglato la scorsa settimana: per gli statali di tale Comparto, il nuovo contratto infatti dura fino al 31 dicembre 2018, per questo motivo bisogna mettersi subito all’opera per provare a superare anche per gli anni prossimi l’impasse contrattuale. Il focus di oggi tra sindacati, dirigenza medica e sanitaria e Aran vede l’inclusione dell’indennità di esclusività nel mondo salari, «sul quale andrà poi calcolato l’aumento del 3,48% previsto dall’accordo del 30 novembre 2016». Secondo quanto scrive il Sole 24 ore questa mattina, l’intenzione è quella di mettere sul piatto tra i 30 e i 40 milioni di risorse in più per le Regioni: non solo economica, ma anche normativa sarà la riunione di oggi visto che con la fine del Governo e l’arrivo di uno nuovo bisogna capire come cercare di mettere in forma legale la prima sigla arrivata nelle scorse settimane per il futuro dei contratti statali nella Pubblica Amministrazione.
LE NUOVE MISURE CONTRO IL PRECARIATO
Sull’onda lunga dell’accordo raggiunto sul rinnovo dei contratti per tutti i lavoratori degli Enti Locali, non sono poche le reazioni delle amministrazioni locali che salutano con quasi unanime positività il risultato della vertenza in Aran. Anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha commentato con favore il lungo lavoro tra sindacati, Governo e Pubblica Amministrazione: «La firma dell’accordo sul rinnovo del contratto nazionale del personale degli enti locali è una buona notizia che si attendeva da anni. Voglio esprimere piena soddisfazione a nome di Roma Capitale, Amministrazione che ha dato priorità al tema della valorizzazione del lavoro dei propri dipendenti, tanto da arrivare alla sigla del contratto decentrato già a luglio scorso. Voglio ringraziare l’Anci per l’impegno che ha assicurato al fine di chiudere l’intesa sul contratto dopo circa nove anni», spiega la prima cittadina della Capitale che poi precisa come l’accordo sul nuovo contratto nazionale era un risultato dall’amministrazione M5s auspicato per provare a rafforzare l’attuale percorso del Campidoglio. «Con i suoi 23 mila dipendenti, Roma Capitale rappresenta un segmento importante del comparto enti locali.
Per questo il contratto decentrato del Campidoglio, siglato a luglio e largamente condiviso dalle organizzazioni sindacali, ha anticipato molti degli elementi che oggi vengono sanciti dall’intesa a livello nazionale. Voglio ricordare, tra gli altri, l’istituzione di un osservatorio paritetico sull’applicazione del contratto: strumento che il Campidoglio ha già introdotto e che risponde all’esigenza di garantire quei principi di condivisione che devono improntare una nuova stagione di progresso per la pubblica amministrazione», spiega il delegato M5s al Personale e alle Relazioni sindacali, Antonio De Santis.
NUOVE MISURE CONTRO IL PRECARIATO
Con la firma e l’accordo su tutti i comparti della PA, il rinnovo del contratto per gli statali italiani prevede anche alcune novità in termini di lotta contro il precariato in tutte le Pubbliche Amministrazioni. In particolare, per combattere l’emergenziale dramma del “precariato perenne”, è stato stabilito già dalla riforma Madia che il contratto a tempo determinato non potrà mai superare i 36 mesi (prorogabili, ma solo in via eccezionale di altri 12). Non solo, con il rinnovo dei contratti è stabilito che il numero dei dipendenti a termine non può superare il 20% del totale. «Fermo restando che si può entrare solo per concorso, e non perché vengono superate le soglie, l’esperienza maturata farà però punteggio», spiega bene questa mattina il focus di Today sui contratti statali. Viene invece consentito lo smart working con varie fasce di tolleranza in entrata e in uscita dal lavoro.