DIRIGENTI CONTRO DI MAIO: “PIOGGIA DI RICORSI”
Non solo i costituzionalisti e le opposizioni, anche i dirigenti d’azienda si muovono contro il Governo Conte che ha promesso il taglio delle pensioni d’oro: «è inaccettabile, bisogna fermare questo gioco a chi la spara più grossa per andare sui giornali. Salvini e Di Maio giocano su temi delicatissimi come quello delle pensioni». Intervistato dall’Agi ha parlato il n.1 della CIDA (Confederazione italiana dirigente ed alte professionalità) Giorgio Ambrogioni che preannuncia una pioggia di ricorsi contro la messa in discussione dei diritti dei pensionati cosiddetti “dorati”. «Non si può continuare a fare cassa prelevando in maniera indiscriminata sulle cosiddette pensioni d’oro quando oramai, lo dicono tutti, un ricalcolo con il contributivo e’ impossibile da fare in maniera corretta perche’ soprattutto nel pubblico mancano le storie contributive», spiega ancora il presidente Cida. Secondo Ambrogioni, infine, è ora di smetterla di fare cassa sui pensionati: «quelli che percepiscono pensioni alte, il più delle volte, l’hanno pagata questa pensione». Quello che viene contestato del governo e del Ministro Di Maio è la forte demagogia: «contrasteremo questa deriva in tutti i modi, non perche’ vogliamo salvaguardare dei privilegi visto che non c’e’ alcun privilegio. Inoltre, il gettito che Di Maio spera di avere e’ illusorio al netto del carico fiscale. Non si finanzia assolutamente quello che si vuole fare, e’ solo demagogia». (agg. di Niccolò Magnani)
TABULA: “RISPARMIO ‘SOLO’ DA 200 MILIONI”
Secondo un nuovo studio di Tabula – la società di ricerca fondata da Stefano Patriarca, tecnico di Palazzo Chigi negli ultimi due governi – il risparmio derivante dal taglio delle pensioni d’oro annunciato da Di Maio è non più alto di 200-210 milioni di euro. In questo modo l’agenzia porta dai in favore della critica mossa ieri dal Partito Democratico contro il piano previdenziale del Ministro del Lavoro: «Una riduzione di tutte le punte superiori al tetto dei 5mila potrebbe garantire una minore spesa per circa 210 milioni lordi (115 al netto di 85 milioni di minori imposte)», spiega Tabula con i dati riportati sul Sole 24 ore. È evidente che se questa cifra venisse confermata, non vi potrebbe essere alcun fondo utile per finanziare l’aumento delle pensioni minime, ma si tratterebbe di comprendere dove e come implementare quella cifra per ora troppo bassa. « La pensione di cittadinanza proposta nel Contratto di governo sarebbe di 780 euro mensili per chi vive sotto la soglia di povertà ma bisogna poi capire quale sarà la platea effettiva dei beneficiari di questo nuovo assegno che supera gli attuali assegni sociali o integrazioni al minimo» si chiedono i colleghi del quotidiano economico. (agg. di Niccolò Magnani)
COSTITUZIONALISTI VS DI MAIO: “ANNUNCI BUONI PER I GIORNALI”
Non ci stanno molte categorie di costituzionalisti ed esperti in materia di riforme pensionistiche dopo l’annuncio di Luigi Di Maio del taglio alle pensioni d’oro per poter finanziare le minime: secondo una lunga nota del Professore Cesare Pinelli (diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma), «Dire ‘noi intanto lo facciamo. Che facciano pure ricorso’, vuol dire confessare pubblicamente che si tratta di decisioni puramente di immagine. Di dichiarazioni che servono ad alimentare i titoli dei giornali e che il giorno dopo non varranno più. Arriveranno puntualmente i ricorsi e, a distanza di un anno, gli interessati avranno indietro quanto tolto». Secondo l’esperto costituzionalista in questo modo non si otterrà nulla se non una generale confusione in merito e nessun passo avanti per risolvere il grave problema delle pensioni in Italia. Secondo anche altri costituzionalisti il principio che dovrebbe valere, sempre ma soprattutto oggi, è la ragionevolezza nei taglia: «indennità è stata infatti voluta dalla costituente per evitare condizionamenti economici dei parlamentari. L’eventuale sforbiciata non può violare il principio di affidamento perché, in corso d’opera, non si possono cambiare le regole del gioco in maniera significativa. Se una persona ha pensione da 4mila euro, non ci potrà essere un taglio a 1500 perché la sua vita ne verrebbe stravolta. Detto questo certamente possono essere studiati ridimensionamenti evitando di scatenare una raffica di ricorsi», conclude Pinelli. (agg. di Niccolò Magnani)
CAZZOLA REPLICA A DI MAIO
Il taglio delle pensioni d’oro per aumentare le minime: idee chiare per Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico che ha sottolineato che i ricavi potrebbero essere molto più grandi di quelli previsti. Oltre a quelle degli esponenti del Partito Democratico, è giunta subito la replica di Giuliano Cazzola, economista che ha criticato la linea battuta dal capo politico del Movimento 5 Stelle: “Da una parte vogliono punire delle persone che hanno ricevuto una pensione in base alle leggi vigenti, ovvero la riforma Brodolini che, nel 1969, adottò la formula retributiva – riporta Repubblica – dall’altra, però, premiano quelle stesse persone che, grazie alla flat tax, beneficeranno di un abbattimento dell’aliquota fiscale di quasi 30 punti (dal 43 al 15 per cento). E questo in violazione di quanto previsto dalla Costituzione all’articolo 53 sulla progressività fiscale”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
RIFORMA PENSIONI 2018: M5S SU ASSEGNI D’ORO
Sulla riforma pensioni e gli interventi alla Fornero si sta consumando in questi giorni un duro scontro politico tra governo e opposizione. Il vicepremier Luigi Di Maio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha annunciato anche sui social l’intenzione di «abolire le pensioni d’oro che per legge avranno un tetto di 4.000/5.000 euro per tutti quelli che non hanno versato una quota di contributi che dia diritto a un importo così alto». L’ipotesi di Di Maio è che così verrà risparmiato un miliardo, con il quale «aumentare le pensioni minime». Nel post su Facebook il capo politico del MoVimento 5 Stelle definisce le pensioni d’oro uno «sfregio a quei tre milioni di italiani che non hanno neppure i soldi per fare la spesa, perché sono stati abbandonati dalle istituzioni. Sia chiaro: chi si merita pensioni alte per avere versato i giusti contributi ne ha tutto il diritto, ma quest’estate per i nababbi a spese dello Stato sarà diversa». Nessuna indicazione sulla tempistica: «presto» dice Di Maio sul suo profilo Facebook.
RIFORMA PENSIONI 2018: LA “SCOMMESSA” DI TRIPIEDI COL PD
L’uscita social di Luigi Di Maio è una conferma dei precedenti annunci in tema previdenziale. A quest’ultima uscita però ha replicato a stretto giro via Twitter il senatore dem Tommaso Nannicini, ex consigliere economico di Palazzo Chigi ai tempi di Renzi. In discussione ci sono i calcoli sul possibile risparmio con i tagli alle pensioni d’oro. Nannicini sostiene che quelli di Di Maio siano sbagliati. «Di Maio dice che dalle pensioni d’oro recupera un miliardo. Se gli va bene saranno al massimo 100 milioni. Uno zero in meno. Ma è uno zero che distingue la realtà dalla demagogia». La replica arriva a distanza da Davide Tripiedi, portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera e vicepresidente della commissione lavoro. «Secondo alcuni parlamentari d’opposizione con il taglio delle pensioni d’oro, annunciato quest’oggi dal ministro Luigi Di Maio, recupereremo solamente 100 milioni euro. Bene, noi accettiamo la sfida! Ma se dovessimo risparmiare più di 100 milioni di euro i parlamentari d’opposizione che ci stanno attaccando dovranno dimezzarsi lo stipendio, proprio come fanno tutti i PortaVoce M5S dalla scorsa legislatura. Che ne dite cari “privilegiati”, accettate voi questa sfida?!».