Con il Jobs Act si intendeva estendere le tutele del rapporto subordinato ad altre tipologie di lavoro. In realtà ciò non è avvenuto ed emerge chiaramente da una sentenza. ANTONIO PILEGGI
La sentenza del Tribunale di Torino che ha rigettato il ricorso proposto da alcuni rider di Foodora è il primo precedente in assoluto sulla nuova fattispecie delle “collaborazioni organizzate dal committente” (art. 2, D.lgs. n. 81 del 2015) e ci aiuta a capire bene come siano cambiate le controversie in materia di qualificazione del rapporto di lavoro dopo il Jobs Act. Un precedente che smentisce (per non dire sbugiarda) il legislatore, che, quale “corrispettivo” del “superamento” dell’art. 18 per i nuovi assunti, aveva promesso di “estendere le tutele del lavoro subordinato ad alcuni tipi di collaborazione, morfologicamente contigue al lavoro subordinato, e di sopprimere l’istituto del lavoro a progetto sovente abusato a fini elusivi per acquisire sotto mentite spoglie prestazioni di lavoro subordinato” [1].
