GLI ASSEGNI SOCIALI AI CITTADINI STRANIERI
Lega e Movimento 5 Stelle, in vista della riforma delle pensioni che intendono inserire nella Legge di bilancio, potrebbero anche intervenire sugli assegni sociali Inps. In particolare su quelli erogati ai cittadini stranieri. Il Sole 24 Ore evidenzia che è cresciuto negli ultimi anni il numero di assegni sociali o di invalidità civile che hanno avuto come beneficiario un cittadino straniero, ma si tratta di numeri ancora contenuti (70.000 unità circa) per una spesa di poco superiore ai 420 milioni di euro. Il quotidiano di Confindustria ricorda anche che Tito Boeri ha smentito la notizia secondo cui a un lavoratore migrante che viene in Italia basterebbe chiedere la ricongiunzione familiare di un parente con più di 65 anni e 7 mesi perché quest’ultimo possa fruire dell’assegno sociale appena arrivato. Infatti, per potere percepire questa prestazione sono necessari almeno dieci anni continuativi di residenza in Italia.
DAMIANO CONTRO OGNI TIPO DI RICALCOLO
Cesare Damiano spera che le tante voci che si stanno levando contro l’ipotesi di riforma delle pensioni d’oro targata Lega e Movimento 5 Stelle “diventino un coro”. “Dai vitalizi siamo passati alle ‘pensioni d’oro’ e poi, introdotto il principio, tutte le pensioni potrebbero essere toccate di fronte a necessità urgenti di fare cassa”, spiega l’ex ministro del Lavoro, che non nasconde di essere d’accordo in linea di principio con un taglio dei vitalizi e degli assegni pensionistici più elevati, “ma ritengo che si possa ottenere lo stesso risultato di giustizia sociale e di risparmio senza mettere in pericolo anche gli assegni previdenziali degli operai che sono già in pensione”. In questo senso, aggiunge, “la strada c’è, già approvata dalla Corte Costituzionale e si chiama ‘contributo di solidarietà’”.
CHIESTO APPROFONDIMENTO SU PROPOSTA SALVINI
Matteo Salvini ha fatto sapere di voler proporre la creazione di una zona di esenzione fiscale in Italia, forse in Calabria o in altre regioni del Sud. L’idea non dispiace a Ivan Cardamone. “La proposta, se realizzata, avrebbe davvero la capacità di attrarre investimenti, anche esteri, sfruttando ciò che alla Calabria non manca: il proprio patrimonio paesaggistico. È quello che stanno già facendo dall’altra parte del Tirreno e in altre zone del mondo”, spiega in una nota il coordinatore di Forza Italia di Catanzaro, il quale chiede quindi che la proposta del vicepremier venga approfondita, in modo da capire se si possano creare in Calabria “le condizioni per l’accoglienza ‘tax free’ per incentivare il turismo, abbassando o cancellando le tasse sulle pensioni, o introducendo altri tipi di agevolazioni”. Vedremo se il Governo prenderà in mano questo dossier già in vista della Legge di bilancio.
RIFORMA PENSIONI, LA POSIZIONE DELLA CIDA
Continua a far discutere il progetto di legge sulle pensioni d’oro che è stato presentato da Lega e Movimento 5 Stelle. Giorgio Ambrogioni, dalle pagine di formiche.net, segnala che “Cida per prima ha contestato forma e sostanza del testo e ha denunciato i danni che avrebbe causato, mettendo in chiaro che avrebbe provveduto a difendere le categorie che rappresenta. Poi le incongruenze del testo sono esplose in tutte le loro palesi contraddizioni e le voci di protesta si sono moltiplicate provocando, purtroppo, la consueta prassi di alcuni esponenti del governo sempre solerti a tentare di mettere a tacere qualsiasi voce critica nei confronti dell’azione dell’esecutivo, con una foga che rasenta l’acrimonia”.
Il Presidente della Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità ricorda che nella proposta “non c’è alcun vero ricalcolo finalizzato al riequilibrio fra sistema retributivo e contributivo, ma, di fatto, c’è un taglio della pensione proporzionale all’anticipo del pensionamento”, che tra l’altro colpirebbe in particolare donne e militari. “Ma nella ‘rete’ finirebbero anche direttori generali, medici, finanzieri, carabinieri, poliziotti; in aggiunta a prefetti, diplomatici, quadri dell’industria e a professionisti quali architetti, ingegneri, commercialisti, giornalisti”, che a volte sono stati “’costretti’ alla pensione anticipata da processi di ristrutturazione o di crisi aziendali”. Alla luce di tutto questo, la Cida chiede che il provvedimento in questione venga ritirato e che venga aperto un tavolo di confronto tra Governo e parti sociali.