È fondamentale che le donne acquisiscano una maggiore cultura finanziaria, uno strumento straordinario di inclusione sociale ed economica

Il seguente testo a firma Magda Bianco, Capo del Dipartimento Tutela dei clienti e educazione finanziaria della Banca d’Italia, è tratto dal Quaderno de IlSussidiario.net “L’economia è donna. Istruzioni per la parità e l’indipendenza finanziaria” di Gianfranco Fabi.

Un livello adeguato di competenze finanziarie (di base) è oggi importante come saper scrivere e leggere. 



L’inclusione finanziaria, ovvero l’accesso ai servizi finanziari essenziali, è indispensabile per partecipare pienamente alla vita economica e sociale. Perché l’inclusione finanziaria sia “di qualità”, sia cioè davvero fonte di benessere per i singoli e per la società nel suo insieme, sono indispensabili non solo forme stringenti di protezione del consumatore, che spetta alle autorità mettere in campo, ma anche alcune competenze di base individuali sui servizi finanziari disponibili, su come impiegarli al meglio, su come tutelarsi dai possibili rischi.



Abbiamo ormai ampie evidenze che chi è più attrezzato, ha cioè sufficienti competenze di base, è meglio in grado di affrontare difficoltà improvvise, ha un minore rischio di indebitarsi in modo non attento, è più capace di assicurarsi o comunque tutelarsi contro alcuni rischi, ha una più elevata ricchezza pensionistica. Insomma, beneficia di quello che potremmo definire un maggiore benessere finanziario.

In media le donne, nella maggior parte dei Paesi, hanno livelli di competenza finanziaria più bassi. Le ragioni sono molte: sono state, e spesso continuano a essere, escluse dal mercato del lavoro (le differenze nelle competenze sono molto meno evidenti per le donne occupate, segnalando un legame stretto tra inclusione economica e competenze finanziarie); per motivi anche culturali sono state meno coinvolte nella gestione del denaro in famiglia; hanno spesso minori competenze matematiche con riflessi su quelle finanziarie e quelle digitali, anch’esse fondamentali oggi per una reale inclusione finanziaria. 



In Italia questo vale anche per le 15enni – mentre in molti altri paesi questo non è più vero – sia perché la materia non è oggetto di insegnamento a scuola, sia perché se ne parla poco in famiglia (e quando lo si fa, è prevalentemente con i figli maschi). Spesso le donne pensano di non sapere – più di quanto non sia in realtà – o di non essere in grado di affrontare i temi della finanza di base. Sono più avverse all’assunzione di rischi, che può essere un bene in molti contesti, ma riduce le possibilità di beneficiare di attenti investimenti finanziari, quando l’avversione al rischio è eccessiva.

Tutto ciò ha ovviamente conseguenze importanti sul loro benessere (in tutte le dimensioni citate sopra), ma più specificamente sulla loro indipendenza, sulla stessa esposizione a rischi di “violenza “economica” (che l’Eige, l’istituto europeo per l’uguaglianza di genere, definisce come “atti di controllo e monitoraggio del comportamento di una persona in termini di utilizzo e distribuzione di denaro, nonché la minaccia costante di negarle risorse economiche”).

È quindi essenziale intervenire, mettendo a disposizione strumenti per accrescere le competenze finanziarie in modo mirato al mondo femminile. 

Come farlo in modo efficace? Innanzitutto riconoscendo e affrontando le radici di quelle debolezze: tra queste, la minore self- confidence o la maggiore avversione al rischio. E poi individuando i canali più efficaci per raggiungere le donne nei momenti in cui è più importante e utile: sul luogo di lavoro (per chi è occupata), in occasioni di scelte importanti (la scelta di un prestito…), attraverso canali semplici (ad esempio, la televisione) o attraverso soggetti fidati e affidabili (ad esempio, le associazioni che lavorano con gruppi fragili o con particolari esigenze). 

Una maggiore cultura finanziaria è oggi uno strumento straordinario di inclusione sociale ed economica, ma anche di cittadinanza consapevole e attiva. È fondamentale che le donne lo acquisiscano pienamente. 

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