E’ stato presentato a Roma, lo studio integrato sul contrabbando di sigarette in Italia realizzato da Intellegit, start-up sulla sicurezza dell’Università degli Studi di Trento, con il contributo di British American Tobacco (BAT) Italia
Il contrabbando di tabacchi è un fenomeno criminale molto complesso che genera ingenti danni per l’Erario, la salute dei cittadini, la sicurezza del Paese e dell’Unione Europea. Si calcola che in Italia 5,5 sigarette consumate ogni 100 siano di provenienza illecita (nei primi 9 mesi 2019). Un dato che ci posiziona al 19° posto in Europa (prima la Grecia con il 24%, seguono Irlanda al 21%, Lettonia al 20% e Francia al 14%) e che si conferma sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti. Un fenomeno che appare fortemente legato ai differenziali di prezzo dei prodotti leciti che in altri Paesi, come Ucraina e Bielorussia, arrivano a costare 4,26/4,35 euro in meno rispetto al prezzo medio di un pacchetto in vendita nel mercato legale in Italia (circa 4,90 euro). Il contrabbando di sigarette produce inoltre un danno erariale rilevante: si stima che le perdite per le casse dello Stato italiano (IVA e accise mai versate) siano state di circa 730 milioni di euro nel solo 2018, e di circa 10 miliardi l’anno su scala Ue.
Il contrabbando è particolarmente radicato in alcune aree del Paese, specialmente al sud. La città più impattata è Napoli, dove circa 1 pacchetto su 4 è di origine illecita. Al secondo posto Trieste (poco oltre il 20%), in virtù della vicinanza con il confine con la Slovenia in cui un pacchetto costa in media 1,25€ in meno rispetto all’Italia. A seguire Casoria (20% circa), Torre del Greco e Giugliano in Campania.
I pacchetti di contrabbando in Italia provengono principalmente dal canale duty free (circa il 40%) – privi del tassello fiscale – dal quale vengono sottratti per essere reimmessi nel mercato nero. Al di fuori di questi casi, le sigarette introdotte nel mercato illecito in Italia provengono principalmente dall’Ucraina (11,4% del totale) e transitano attraverso hub in Polonia e Romania prima di raggiungere l’Emilia-Romagna (via Trieste), dove la merce viene smistata e spedita in tutta Italia. Mentre le sigarette provenienti dall’Est Europa vengono trasportate nel nostro Paese prevalentemente su gomma, i flussi provenienti da altri Paesi quali Spagna e Grecia seguono rotte via mare, entrando nel nostro Paese attraverso i porti siciliani o quelli del versante adriatico (come Ancona, Bari e Brindisi).
In questo contesto risulta quindi fondamentale il ruolo delle Forze dell’Ordine per contrastare il fenomeno: nel biennio 2017-2018, l’andamento dei sequestri di sigarette in Italia ha registrato picchi nel numero di operazioni a ottobre 2018 (250), con picchi di quantità sequestrate nel bimestre ottobre-novembre 2017 (160 tonnellate) e a marzo 2018 (quasi 50 tonnellate). La quantità media dei singoli sequestri invece è molto bassa (2,1 kg), dato che conferma la parcellizzazione dei carichi operata dai contrabbandieri per limitare i danni in caso di interventi delle forze dell’ordine. Nel 2018 i sequestri si sono concentrati in Campania e nelle zone di transito (porti, aeroporti e città di confine), per un totale nazionale di 237.680 sequestri effettuati.
Sono questi alcuni dei dati contenuti nello studio: “Flussi, rotte e luoghi del contrabbando di sigarette: le principali caratteristiche dei traffici illeciti in Italia”, curato da Andrea Di Nicola (Professore di Criminologia) e Giuseppe Espa (Professore di Statistica Economica), fondatori di “Intellegit”, la start-up sulla sicurezza dell’Università di Trento, e realizzato con il contributo di British American Tobacco (BAT) Italia. I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi a Roma, presso Terrazza Civita. Presenti all’incontro, moderato dal giornalista Marco Ludovico, oltre ai curatori dell’indagine anche il Senatore Vincenzo Presutto, il Gen. B. Gabriele Failla (Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli) e Roberta Palazzetti (Presidente e AD di BAT Italia).
Lo studio, giunto alla sua terza edizione su scala nazionale, incrocia i più recenti dati disponibili dalle diverse fonti esistenti in materia (Sun Report KPMG, Empty Pack Survey, Mystery Shopper, Istat, Guardia di Finanza, dati BAT), contiene un’analisi dettagliata delle rotte, dei punti di transito, dei luoghi di consumo e di sequestro delle sigarette di contrabbando in Italia e un focus su alcune delle città più rappresentative del fenomeno, tra cui Napoli la “regina del contrabbando”. Quest’anno, partendo dall’importante lavoro di catalogazione di tutti i marchi di illicit whites realizzato lo scorso anno e che ancora oggi rappresenta un unicum a livello Europeo, è stata creata una app che permetterà alle forze dell’ordine di identificare, catalogare, trovare, raccogliere e condividere ogni informazione utile relativa a questa tipologia di pacchetti di contrabbando, come ad esempio il marchio “Regina” che nel 2018 rappresentava il 15% del mercato illegale Italiano, e ai principali marchi di contrabbando nel nostro Paese. Tra i marchi noti spicca Marlboro, che da meno del 19% nel 2017 ha raggiunto il 29% del totale del mercato illegale italiano nei primi 6 mesi del 2019. BAT Italia ha donato alla Guardia di Finanza di Napoli la app sviluppata da Intellegit, chiamata COMBAT, grazie alla quale i finanzieri potranno consultare agevolmente il catalogo, costruito ad hoc, contenente dettagli su ciascun marchio di contrabbando rilevato in Italia, come ad esempio immagini dei pacchetti, produttore, proprietario del marchio, prezzo al mercato illecito, città in cui è stata rilevato il pacchetto e un breve testo analitico e operativo a supporto. COMBAT inoltre dispone di un modulo attraverso il quale le forze dell’ordine potranno inviare segnalazioni georiferite sul ritrovamento di potenziali illicit whites non ancora contenute nel catalogo o di altri marchi, con trasmissione delle informazioni alla banca dati e conseguente aggiornamento del database centrale. A questo sarà affiancato un servizio di help desk, con feedback all’utente sulle segnalazioni, fornito da parte di personale di Intellegit specializzato in materia.
“Grazie allo straordinario lavoro delle forze dell’ordine e alle politiche equilibrate del regolatore, il contrabbando di sigarette in Italia oggi non raggiunge i livelli di Grecia (24%), Irlanda (21%) o Inghilterra (20%) ma si assesta su livelli più bassi, ovvero tra il 5% ed il 7%. Purtroppo però le ultime rilevazioni confermano ancora una volta come si tratti di un fenomeno che reagisce in modo immediato agli incrementi di prezzo sul mercato legale. In particolare, a seguito degli aumenti di prezzo dell’industria seguiti al recente incremento delle accise così come definito dalla legge di bilancio 2018, si è registrato nel 3° trimestre 2019 un innalzamento dell’incidenza dell’illecito dal 4,9% al 6,2%. La legge di Bilancio attualmente in discussione sembra prevedere anche quest’anno ulteriori sacrifici per il nostro settore senza considerare, apparentemente, l’inevitabile conseguenza di favorire così il mercato illecito che in Italia, in media, priva l’Erario di circa 800 milioni l’anno. Forze dell’ordine e magistratura svolgono quotidianamente un’eccellente e straordinaria opera di contrasto, ma servono strumenti e dotazioni idonee: forse è qui che lo Stato dovrebbe investire risorse, invece di puntare a fare cassa solo sul settore legale delle sigarette, così come potrebbe soddisfare l’esigenza di stabilizzazione o incremento del gettito attraverso incrementi fiscali rivolti ad altri prodotti del settore come quelli a tabacco riscaldato, anche perché il rischio è che la coperta si riveli essere troppo corta. Con inevitabili ricadute sulla filiera tabacchicola che, grazie ai suoi 50.000 lavoratori e alle sue 3.000 aziende agricole in tutto il territorio nazionale, fornisce un importante contributo alle finanze dello Stato. E con il tabacco che, tra accise e Iva, assicura un gettito pari a circa 14 miliardi di euro l’anno. Da diversi anni sosteniamo la necessità di un approccio integrato tra pubblico e privato per realizzare efficaci attività di contrasto e prevenzione, e siamo orgogliosi della nostra continua e concreta collaborazione con la Guardia di Finanza e la Direzione Nazionale Antimafia per supportare le Istituzioni nella lotta all’illegaltà e ai traffici illeciti”, ha dichiarato Roberta Palazzetti, Presidente e Amministratore Delegato di BAT Italia.
“Lo studio conferma che il contrabbando è sempre più un male internazionale non solo limitato a Napoli ed alla Campania, che sta raggiungendo livelli preoccupanti. La natura di questo fenomeno, infatti, coinvolge organizzazioni criminali transnazionali e terroristiche che lo gestiscono per finanziare le proprie attività illecite, utilizzando le stesse rotte sulle quali viaggiano altri traffici illeciti quali il commercio della droga, delle armi, delle opere d’arte o addirittura per il traffico di esseri umani. Non ultimo, gli introiti mancati per lo Stato a causa del fenomeno sono elevatissimi. Per queste motivazioni oggi il contrasto del contrabbando di sigarette viene considerato una priorità per tutti gli Stati Europei e a tutti i livelli istituzionali. Ad oggi l’Italia può essere presa come esempio virtuoso per gli studi condotti sull’argomento e perché l’azione delle Autorità competenti ha permesso di tenere il fenomeno sotto controllo. Molto però si potrebbe ancora fare, aggiornando ad esempio il quadro regolatorio, rafforzando i poteri della Guardia di Finanza e favorendo inoltre una maggior collaborazione investigativa internazionale della magistratura e delle dogane per contrastare i principali flussi illeciti”, ha dichiarato il Senatore Vincenzo Presutto.
Nel corso dell’evento British American Tobacco Italia ha consegnato al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli anche 5 autovetture, nel quadro del protocollo d’intesa che sancisce una lunga e proficua collaborazione tra BAT e le forze dell’ordine. Un accordo avviato nel 2015 e che al 2021 prevede la donazione complessiva di 35 auto, con l’obiettivo di contribuire fattivamente a potenziare le attività di prevenzione e di contrasto.
“Napoli è storicamente considerata la capitale italiana del contrabbando di sigarette sin dagli anni ’50, quando il commercio di sigarette fungeva quasi da “ammortizzatore sociale”. Le vie del tabacco clandestino, in base dell’esperienza maturata dal Corpo, originano dal Sud-Est asiatico, dall’area balcanica, dall’Europa orientale, dal sud-est della penisola araba e, da ultimo, dal nord-Africa. Tuttavia, il trend più recente dei gruppi criminali meglio organizzati è quello di concentrare la produzione delle sigarette presso i mercati di sbocco del prodotto, in modo da evitare del tutto i controlli alle frontiere e ridurre, al contempo, i costi del trasporto. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, da sempre in prima linea nel contrasto al fenomeno, nei primi dieci mesi del 2019, ha effettuato 1.087 interventi, sequestrato 59 tonnellate di tabacchi, 31 mezzi di trasporto, denunciato 603 soggetti e tratti in arresto altri 98. Sono numeri che denotano un trend sostanzialmente stabile negli ultimi anni, che induce a ritenere che il mercato illegale dei prodotti da fumo non abbia subito contrazioni e che mantengono alto l’allarme sulla sua pericolosità. Resta quindi elevata la priorità da attribuire alla ottimizzazione delle strategie di contrasto che, a livello di politica criminale, dovrebbero considerare l’inasprimento delle pene per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, attualmente di gran lunga inferiori a quelle previste per il traffico di stupefacenti o di armi”, ha dichiarato il Generale Gabriele Failla (nella foto con Palazzetti).