Leonardo Leone è stato il protagonista della puntata di mercoledì 27 maggio 2020 de “Le Iene”, andata in onda su Italia 1. L’inviato Gaston Zama ha realizzato un servizio su colui che da imprenditore è divenuto “formatore” e “facilitatore” di successo, tanto che le sue lezioni di coaching one-to-one costano 20mila euro l’una. Ebbene, secondo Leone il Coronavirus sarebbe stato creato in laboratorio a Wuhan e poi accidentalmente rilasciato. “Di una cosa sono sicuro: il Covid-19 non è nato per caso. Non ho mai accettato la tesi del pipistrello del wet market di Wuhan, perché proprio lì c’è un laboratorio che si occupa di ricerche e probabilmente lì si è rotta una provetta. Anzi, dico di più: gli esperimenti sono stati volutamente fatti e finanziati dagli americani”. Una tesi che stride, tuttavia, con la realtà, viste le recenti tensioni registrate proprio fra gli Stati Uniti d’America e la Cina, con i continui attacchi effettuati dal presidente Donald Trump nei confronti del Paese orientale.
LEONARDO LEONE: “CORONAVIRUS, FATECI CASO…”
Eppure, Leonardo Leone si dice straconvinto di quanto afferma davanti alle telecamere de “Le Iene” e sul suo canale YouTube. “Io non voglio entrare nel merito degli attriti fra la Cina e gli USA, ma di sicuro è stato un errore rompere le provette”. Il “formatore” ha poi ammesso di non credere affatto al caso e di avere smesso di farlo “oltre 20 anni fa”. “Combinazione la pandemia scoppia proprio durante il Capodanno cinese e, per quanto ci riguarda, combinazione va a colpire maggiormente la Lombardia e il Veneto, le due regioni che producono il PIL più alto d’Italia…”. Poi, dopo avere ribadito che la mascherina è pericolosa, Leone lancia un monito a tutti gli italiani, con particolare riferimento ai suoi seguaci e ai suoi proseliti: “Documentatevi e non guardate la televisione. C’è bisogno di fare chiarezza e andare a fondo su questa cosa. Buttate la tv. Meglio una brutta bugia piuttosto che una bella verità? Del resto, i mass media producono informazioni per fare profitto…”.