Un luogo pieno di pace (Messaggero, Padova, 2022) è l’ultimo libro di Gianluca Attanasio sui salmi. È un testo agile, che segue la linea dei precedenti testi pubblicati dallo stesso autore, in cui vengono presentati 11 salmi, tra i più frequenti che si incontrano nella liturgia delle ore, le lodi e i vespri, e nella messa. Ma si tratta anche di un testo riflessivo, capace di farci scendere nelle profondità della preghiera più antica della Chiesa, i salmi appunto, e di renderla affascinante anche per gli uomini di oggi. Sebbene non manchino i riferimenti ai Padri della Chiesa – da Isacco di Ninive a san Tommaso, da Doroteo di Gaza a san Gregorio Magno – non si tratta di un dotto trattato di teoretica e il pubblico a cui è indirizzato non deve essere esperto di esegesi biblica né avere competenze particolari.
L’autore nell’introduzione parte dalla domanda se i salmi siano praticabili da tutti, anche da chi è sposato, ha figli e svolge lavori impegnativi nel mondo. La risposta positiva si trova nelle testimonianze di vita riportate sin dalle prime pagine e che accompagnano tutto il testo. Sono innanzitutto le parole di una giovane donna, e poi quelle di un’infermiera, di una madre e di un padre di famiglia, di un ragazzo che si era allontanato dalla fede e si è poi riavvicinato. Ma ci sono anche riflessioni di grandi santi come san Porfirio, suor Faustina, santa Teresina.
Leggere le testimonianze collegate alle parole dei salmi consente al lettore una triplice esperienza. La prima, già esplicitata nell’introduzione, di una preghiera praticabile da tutti, indipendentemente dal genere e dall’età, in qualsiasi condizione di vita ci si trovi. I salmi non sono una prerogativa esclusiva di chi si trova nei monasteri, ma possono essere recitati nella propria camera o in cucina, in qualsiasi momento del giorno. L’invito dell’autore è di iniziare a farlo la mattina prima dell’alba quando “tutto è avvolto nel silenzio e la luce dell’aurora svela pian piano la bellezza degli alberi, dei fiori, del cielo”. Tuttavia, viene anche spiegato che ciò che conta è avere delle occasioni di preghiera “lasciata ogni altra occupazione, nel silenzio di una camera, camminando per strada, in ginocchio in una chiesa”, quando ci si ferma “chiedendo a Dio di venire a visitarci”.
La seconda esperienza è l’attualità dei salmi nella vita di oggi. Testi scritti più di due millenni di anni fa hanno la capacità di descrivere in modo nitido e accurato ciò che viviamo quotidianamente. I pensieri e sentimenti che ci abitano possono essere di amore, gioia, pace ma anche di rabbia, delusione, risentimento e tristezza. Tutti sono considerati nel volume e ben prima nei salmi. Riconoscerli e accettarli – nelle esperienze di tutti i giorni – consente di affrontarli e di dare valore al rapporto con gli altri, alle aspirazioni, alle fatiche che ogni giorno viviamo.
La terza esperienza che il lettore può vivere grazie alle testimonianze presenti nel libro riguarda la possibilità di giungere a una vita spirituale profonda. Il rapporto intimo, duraturo e appassionato con il Signore è vissuto da persone apparentemente ordinarie che lavorano in un pub o in un ospedale e non solo da consacrati e laici in odore di santità. Non sono negate le difficoltà che si incontrano nell’avvicinarsi alla preghiera, alla recita dei salmi, al silenzio, ma vengono mostrati anche i frutti, le gioie, la pace che ne sono scaturiti. Uno di essi è proprio il desiderio di trasmettere agli altri il dono dell’amore di Dio, “perché anche il cuore più indurito possa sciogliersi davanti alla scoperta di un dono d’amore così unico e grandioso”. Il messaggio implicito è di grande speranza.
Vale la pena esplicitare un’ultima caratteristica per cui leggere il volume. Esso indica una la strada percorribile attraverso molte indicazioni pratiche. Qui si rivela la vocazione missionaria del testo. Non sono presentate procedure standardizzate da eseguire pedissequamente. Sono piuttosto fornite molteplici indicazioni che possono essere fatte proprie. Sono pratiche semplici che non richiedono null’altro che il desiderio di avvicinarsi a Dio: “prostrarsi, inginocchiarsi, congiungere le mani, sgranare il rosario, così che tutta la nostra persona si ponga in atteggiamento di domanda nei confronti di Dio”. Sono proposte concrete e immediate: ripetere le parole dei salmi, “assimilandole nel profondo, lentamente; conservare il nostro cuore nella gratitudine” meditando i tanti benefici che abbiamo ricevuto; ripensare agli incontri che ci hanno inondato di gioia, di pace, di luce. Sono indicazioni contenute nei salmi stessi che l’autore propone come “cammino per tutti”.
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