LICEI REGINA MUNDI/ Orientamento, nessuna incertezza se un’esperienza si racconta

- Gabriele Borghi

Le Scuole Regina Mundi di Milano hanno organizzato una giornata di orientamento per gli studenti che dovranno scegliere la facoltà universitaria. Un momento formativo per tutti

scuola reginamundi mi 4 1280 640x300 Lezione in una classe della "Regina Mundi" (foto dal Web)

Mentre in tv e dai giornali sentiamo alcune voci parlare di “ragazzi interrotti” e “generazione Covid”, ci siamo chiesti: vogliamo “vittimizzare” i nostri studenti e figli, oppure aiutarli a cercare una strada nel presente che è dato loro da vivere? 

Abbiamo rischiato, innanzitutto noi adulti, e ci siamo rimboccati le maniche: in sicurezza, ovviamente. Cinque docenti organizzatori; quindici ospiti universitari delle più svariate facoltà e sedi; una dottoranda; una sessantina dei nostri studenti dell’ultimo biennio del liceo linguistico e dell’istituto tecnico; tutti distanziati ma solo nello spazio, non nello sguardo: giovani disponibili, entusiasti e in dialogo. Sembra una scena poco attuale e invece è la proposta di orientamento alle superiori Regina Mundi, che ha inizio con una presentazione del nostro rettore Massimo Massagli sulla struttura del mondo universitario e prosegue con la proposta di incontrare degli universitari nel pieno del loro percorso di studi.

 Sondati gli interessi, le propensioni e le aspirazioni dei nostri studenti di quarta e quinta superiore, abbiamo cercato, a partire dagli ex alunni, ragazzi universitari in grado di trasmettere un’esperienza significativa. 

Arriva finalmente il pomeriggio concordato e quando vediamo i nostri studenti uscire dalle aule in cui hanno parlato con i ragazzi universitari, le parole “in presenza” non sono più una formula per indicare una modalità didattica, ma “in presenza” sta accadendo la comunicazione educativa. Gli universitari, raccontando i loro percorsi, interessi, entusiasmi e difficoltà, comunicano sé stessi ad altri ragazzi qualche anno più piccoli. Una presenza più grande ma vicina, che affascina e sprona ad alzare lo sguardo, suscita domande, interrogativi, entusiasmi… ecco che un’idea più o meno confusa di cosa sia una facoltà diventa un volto sorridente e disponibile ad ascoltare e a raccontarsi.

Questo è stato per noi orientamento e vogliamo lavorare affinché ogni giorno sia occasione di orientamento, cioè di scoperta di sé e degli altri. Per questo non lo abbiamo limitato a un momento informativo “dovuto” nella fase finale del percorso delle superiori, ma abbiamo creato una significativa occasione di rapporto: è l’inizio, non la fine, di un lavoro e di un metodo prezioso per la vita, che interroga innanzitutto noi insegnanti sul significato del nostro lavoro.

 L’attenzione al distanziamento e la profilassi si sono trasformate da ostacoli in occasione per un’organizzazione più curata, un gesto ordinato e una proposta più essenziale e significativa. 

 Ne è valsa la pena, lo si vede dalle facce contente dei nostri ragazzi.

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