Comunicato di fuoco di Fabrizio Licordari contro il Quirinale. Il presidente di Assobalneari Confindustria voleva creare clamore e c’è riuscito. “Ho visto che mi attacca anche Mentana… Vuol dire che quel comunicato ha fatto effetto”, dichiara alla Stampa. Nella nota ha parlato delle raccomandazioni di Mattarella, scrivendo che “hanno più il sapore di intimidazioni”. Ma Licordari ritiene di non aver attaccato il Capo dello Stato. “Nel comunicato, parlo sempre solo di Quirinale. Mi sono spinto un po’ in là, ma con educazione, dicendo cose che probabilmente molti pensano ma nessuno ha il coraggio di dire”. Licordari ci tiene anche a precisare che non ha parlato di intimidazioni vere e proprie, ma di parole che ne hanno il sapore. “Non è che lui si sveglia al mattino e dice queste cose: qui ci sono i tecnici, gli uffici, che scrivono le cose e le mandano in giro”.
Per il presidente di Assobalneari Confindustria, a Mattarella vengono prospettate cose già pronte. Cita il caso della sentenza del Consiglio di Stato sui balneari, “spazzata via” dalla Cassazione. “Hanno sbagliato i suoi uffici. Hanno fatto male gli approfondimenti e alla fine c’era la firma di Mattarella”. Per Licordari nel mirino sono finiti balneari, ambulanti e taxi. “Siamo oggetto di attacchi perché ci sono forze economiche forti che vogliono accaparrarsi un mercato, è evidente manovra di lobbisti di Bruxelles”.
“QUIRINALE? SARANNO STATI SUPERFICIALI…”
Per Fabrizio Licordari la verità è negli articoli 11 e 12 della direttiva Bolkestein. “Le concessioni non hanno una durata limitata e le gare si fanno solo se la risorsa è scarsa”, spiega alla Stampa. Quel che il presidente di Assobalneari Confindustria non capisce è se al Quirinale non abbiano letto la direttiva. “Saranno stati superficiali, se vogliamo essere buoni. Le spiagge non sono scarse, il tavolo tecnico del governo ha certificato che solo il 30% delle coste italiane è in concessione”.
Nell’intervista alla Stampa ribadisce che non va tolta la concessione a chi ci ha lavorato per anni, costruendo un attività, ci sono chilometri di costa ancora lasciati infruttiferi perché nessuno ci ha investito. “Se voglio dare concessioni a nuovi soggetti ho notevoli spazi per farlo”, prosegue Licordari, che conclude sottolineando che nella Bolkestein “non c’è scritto da nessuna parte che si deve creare disoccupazione o arrivare all’esproprio”.