A Storie Italiane il caso di Liliana Resinovich, la donna uccisa a Trieste il 14 dicembre del 2021: ecco le parole di Gabriella, la sua amica
Storie Italiane torna sul caso di Liliana Resinovich, la donna uccisa il 14 dicembre del 2021. In collegamento vi era Gabriella, grande amica della vittima, che ha spiegato: “Sebastiano da tre anni e mezzo va in tv a suo rischio e pericolo visti i vari commenti delle persone, mi duole sentire che nei primi tempi dice che la verità sta nei telefoni e soprattutto il dottor Barisani che trova queste lesioni già nel 2022 e Sebastiano e i suoi consulenti non hanno chiesto il ritiro di una copia dei telefoni di Lily e di Claudio, forse sarebbero emerse già delle cose importanti. Sul fatto che tutti dovremmo essere indagati – aggiunge – mi sembra una cosa superficiale.
Ci abbiamo messo tre anni e mezzo per capire che è un omicidio e non un suicidio, quindi la procura dovrà studiare molto bene un fascicolo e poi dobbiamo attendere i risultati di questi 25 punti. Quello che farà la procura sicuramente sarà risentire tutte le persone che circolavano attorno a Liliana, come gli amici della cena del 13, ma anche famigliari di Sebastiano, come il figlio e la nuora, visto che adesso tornerà in auge la famosa uscita di Liliana Resinovich verso la Wind”.
“Ultima cosa, che voglio sottolineare, dopo che tre anni di secchiate ci siamo presi noi, banda dei tenaci, il punto fermo è che è morta il 14 dicembre 2021, circa 4 ore dopo la colazione, quello che succede dopo è importante ma solo fino ad un certo punto: lei sale in macchina con qualcuno e sparisce. Lei non si è suicidata ma è stata uccisa da qualcuno, questo è un pensiero mio”.
E ancora: “La vita è un po’ cambiata, si è arrivati ad un punto di non ritorno, Liliana è stata uccisa, e da sempre lo abbiamo detto noi amici e famigliari. Mi duole il fatto che la procura e gli inquirenti non ci abbiano voluto ascoltare di più, non hanno capito che la persona che noi frequentavamo non era quella Lily chiusa in un imbito fra due uomini.
LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA: “INDAGINI CONDOTTE SUPERFICIALMENTE”
Secondo l’amica di Liliana Resinovich: “Dovevano sentire più persone, hanno selezionato le persone da sentire, alla fine io sono stata sentita solo tre volte ma invece avrei potuto raccontare di più.
Nella denuncia del 14 dicembre del 2021 si legge tutto in quell’atto, che la moglie non era strana, non prendeva medicinali, che non tornava mai tardi la sera, già la denuncia era chiara. Poi il 15 si presenta Claudio Sterpin dicendo che è l’amante, che domanda come mai sarebbe un allontanamento volontario, poi le cose sono cambiate ed è divenuto un suicidio, le cose sono andate avanti a senso unico”.
Eleonora Daniele aggiunge: “Nel caso di Liliana Resinovich anche il fatto che i programmi ne abbiano sempre parlato ha aiutato a tenere i riflettori accesi”, riconoscendo quindi l’importanza dei media. Si è quindi passati ad analizzare gli spostamenti e gli orari della mattina del 14 dicembre 2021 di Sebastiano: “Gli inquirenti sono andati a gennaio a chiedere alle pescherie se Sebastiano fosse passato di lì. Mi aveva colpito che inizialmente il pescivendolo non aveva ricordato di aver visto il marito di Liliana Resinovich mentre un mese dopo si è ricordato improvvisamente”.
LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA: “QUELLE TEMPESTICHE MI LASCIANO PERPLESSA”
E ancora: “Quelle tempistiche mi lasciano un po’ perplesse con la macchina, forse avrebbe potuto fare quel percorso – dice riferendosi sempre a Sebastiano – in bicicletta, visti i divieti e il traffico”. Su quella mattina la ricostruzione del percorso di Sebastiano è legata agli spostamenti e alle celle, ricorda anche Edoardo Lucarelli di Storie Italiane, e anche dalle telecamere che inquadrano la macchina del marito di Liliana Resinovich ma non lo stesso marito.
“L’ultimo aggancio è alle ore 9:12 di via del mulino a vento, la cella che aggancia il laboratorio di Sebastiano Visintin, fino alle 12:10, le tre ore di buio”. Alle ore 9:04 Sebastiano si trova invece vicino al luogo dove scompare Liliana Resinovich, o per lo meno dove dovrebbe sparire.
Gabriella prende la parola dicendo: “Lui prende la cella di casa alle ore 8:24, poi alle ore 8:32 si vede l’auto in via Giulio Cesare fra i due bus. Perchè gli inquirenti non hanno preso le telecamere dei bus così avremmo potuto vedere chi saliva e scendeva dall’auto. La pescheria da cui sarebbe passata quella mattina racconta che Sebastiano non era solito passare in macchina e soprattutto non passava a quell’ora della mattina”.
Lui poi spegne il cellulare alle ore 8:32 e verrà acceso poi alle ore 8:48”. E’ probabile che Liliana Resinovich sia salita in auto con Sebastiano Visintin durante quel percorso del 14 dicembre 2021 del marito? Si domanda Eleonora Daniele e probabilmente anche tutti i parenti della vittima.
Per Davide Barzan, esperto di criminologia: “Non si può procedere in questo modo con una indagine, se facessero una terza perizia rispetto alle due precedenti, ci sarebbe un esito differente, e a mio avviso rimarrà un cold case quello di Liliana Resinovich. Ci saranno iscrizioni degli indagati ma solo ai fini di accertamenti irripetibili, è passato troppo tempo”.