Storie Italiane ha parlato stamane con Silvia Radin, cugina di Liliana Resinovich: ecco che cosa ha raccontato in diretta tv

Silvia Radin, cugina di Liliana Resinovich, e l’avvocato Antonio Cozza, sono stati stamane in collegamento con il programma di Rai Uno, Storie Italiane. Sergio Resinovich, fratello della vittima, è uscito nuovamente allo scoperto negli scorsi giorni, puntando forse per la prima volta in maniera così netta, nei confronti di Sebastiano Visintin, il marito della donna trovata senza vita nei boschi di Trieste.



“Sono d’accordo con lui perché le persone attorno a Sebastiano non sono mai state interrogate e controllate, invece a noi ci hanno sempre controllato. Lui ha sempre cercato di coprire qualcuno, in tutte le trasmissioni televisive si è fatto da solo l’autogol, dicendo contraddizioni sulla Laura, sulla Jasmina e che siamo tutti bugiardi e che ce l’abbiamo tutti con lui. Lui è sempre andato in tv dal primo giorno, noi invece volevamo cercare Liliana ma lui remava contro, faceva di tutto per non farlo.



LILIANA RESINOVICH, SILVIA RADIN: “HA CHIESTO UNA BARA DI CARTONE”

Sebastiano ha chiesto una bara di cartone per la cremazione – ha proseguito Silvia Radin – mi ha detto che sono una ladra, anche mia figlia, e vorrei proprio vedere se ci sono ancora gli ori di Liliana di cui non si separava mai. Perchè ha detto queste cose per tre anni, un giorno dice nero e poi bianco, come si fa a non avere sospetti? Dice di non avere contatti con il figlio di Sebastiano quando lo vide tre giorni dopo, poi dice di aver dato 27.000 euro al figlio”.

“Dove era dove eravamo sotto la pioggia a chiedere la non archiviazione per suicidio? Lui all’ultimo momento ne ha fatto richiesta. Lui adesso vuole una nuova perizia, ma stiamo scherzando? Già tre anni fa il suo legale diceva che Liliana era stata picchiata da terzi ma lui ha sempre detto altro fra erpes, caduta dalla bicicletta, osteoporosi, ma stiamo scherzando? Come si fa a dire che non è coinvolto?”.



LILIANA RESINOVICH, SILVIA RADIN: “INDAGINI FATTE MALE”

Silvia Radin ha dubbi anche sulla coperta che doveva andare per forza nella bara di Liliana: “Io spero che qualcuno l’abbia analizzata, me lo sto chiedendo da 3 anni”. Per Silvia Radin “E’ stato fatto tutto nel peggiore dei modi, il suo corpo è stato trasportato in mezzo agli alberi, queste domande ce le facciamo da tre anni ma non abbiamo risposta, ma ora abbiamo fiducia”.

Per Antonio Cozza le dichiarazioni di Sergio Resinovich: “Sono forti, posso capirlo, lui se ne assume le responsabilità, è una persona matura. Tecnicamente non possiamo appoggiare le sue parole perchè Sebastiano Visintin non è indagato”.

Cozza ha proseguito: “Che il rapporto fra Sebastiano e Liliana Resinovich era in deterioramento è poco ma sicuro ma il fatto che Sebastiano debba essere sottoposto a indagini non dobbiamo dirlo noi ma gli inquirenti. Bisogna rivedere, rivalutare e ripartire ma ad un punto si deve arrivare visto che abbiamo perso già tre anni”.

LILIANA RESINOVICH, SILVIA RADIN: “BISOGNA INDAGARE TUTTI”

Silvia Radin riprende la parola dicendo: “Dicono che lui è stato controllato… lui fa 800 metri in 13 secondi in bici, ha 400 video della GoPro, ma si accontentano del cellulare e della chiavetta, come fa ad avere tutti quei filmati dicendo di averla appena comprata? Ci sono troppe cose che non sono state fatte. Lui ha 5 cellulari e da ieri ho saputo che ne ha uno in più: magari il 14 dicembre era con qualche parte con un altro cellulare?”.

Poi denuncia: “Ha 5 profili su Facebook… io dal primo giorno ho detto che Sebastiano è stato l’ultimo che l’ha vista e dico di controllarlo bene, ma non è stato fatto”.

Eleonora Daniele però non ci sta: “Facciamo passare gli inquirenti per persone che hanno preferenze” e l’avvocato Cozza aggiunge: “Non ci sono state preferenze ma errori macroscopici in questa indagine sull’omicidio di Liliana Resinovich, ora il cerchio si stringe anche dal punto di vista dei tempi, abbiamo un arco temporale così sottile che non credo sarà difficile ricostruire i fatti. Ad oggi non mi risultano accertamenti sui telefoni di Sebastiano ne sulle GoPro”.

Di nuovo la cugina di Liliana Resinovich: “Io ho sempre detto di indagare sia Sebastiano che Sterpin, ho detto di indagare tutti”. Quindi la conclusione: “Abbiamo fiducia nel nuovo procuratore e speriamo che la strada si metta sulla cosa giusta, io non so chi sia il colpevole, non dico dei nomi, ma chi ha picchiato Liliana Resinovich deve emergere perchè lei non è andata da sola in quel boschetto, questo è poco ma sicuro”. La sensazione è che dopo l’avvio delle nuove indagini il giallo di Liliana Resinovich possa regalare non poche sorprese: attendiamo aggiornamenti nelle prossime settimane.