Linda Caridi è Rossana nel film tv "Storia di Nilde". Dal cinema al teatro fino alla tv, l'attrice è una delle nuove realtà del panorama artistico italiano
Chi è Linda Caridi?
Classe 1988, Linda Caridi è nata a Milano da genitori siculo-calabresi. Sin da piccola ha una grandissima passione per la recitazione, il cinema e teatro che la spingono in età adulta a frequentare la Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Nel 2011 consegue il diploma e poco dopo comincia la sua scalata al successo. Nel 2012, infatti, recita nel cortometraggio “Nottetempo” di Gianandrea Caruso, ma è nel 2015 che arriva il primo grande successo con “Antonia”, il film – documentario diretto da Ferdinando Cito Filomarino e dedicato alla vita della poetessa Antonia Pozzi. Nello stesso anno debutta anche nella fiction “Lei” cominciando così a dividersi tra tv e cinema. Tanti i progetti a cui ha partecipato: dal film tv “Felicia Impastato” alla miniserie “Donne” fino alla consacrazione con “Ricordi”, il film di Valerio Mieli. Nel 2018 viene premiata con il NuovoImaie Talent award attrice italiana emergente alle Giornate degli autori di Venezia, mentre l’anno dopo recita nel lungometraggio Mamma + Mamma.
Linda Caridi: “Camilleri ha fornito dei pareri illuminati sulla nostra realtà”
Durante la sua breve, ma già intensa carriera, Linda Caridi ha avuto l’onore di lavorare anche con il grande Andrea Camilleri visto che ha recitato nel corto Donne. Sul grandissimo scrittore e drammaturgo, il papà di Montalbano, ha dichiarato a Cinecittà News: “lo conosco da quando ero bambina perché i miei genitori, di origini calabresi e siciliane, hanno letto tutti i suoi libri, e ne parlavamo molto a casa. Non l’ho mai incontrato di persona, solo sfiorato: oltre che con il corto, anche con il doppiaggio de La famosa invasione degli orsi in Sicilia, dove lui è l’orso e io una bambina che lo ascolta. Credo che sia un grandissimo pensatore che ha fornito dei pareri illuminati sulla nostra realtà”. Parlando poi di teatro, cinema e tv, l’attrice ha raccontato come il teatro sia stato fondamentale per imparare la dote dell’ascolto: “l’ho imparata dal teatro, è utile anche in generale nella vita. Fu un regista russo a darmi quest’insegnamento a scuola. Mi diceva: non aggiungere niente, fai il tuo e limitati a reagire all’altro. Mi ha regalato la capacità di spostare l’attenzione sugli altri. A teatro significa stare nel qui e ora in modo assoluto, nella vita significa avere la predisposizione a non essere egocentrici, indispensabile per relazionarsi con gli altri”.