Il lockdown dei non vaccinati abbatte davvero i contagi? In questi giorni ha tenuto banco a lungo il caso della Germania, che sarebbe riuscito a ridurre sensibilmente i casi incrementando le restrizioni per chi non si è sottoposto alla vaccinazione. C’è anche chi l’ha definita una bufala, ma la verità dov’è? Come sempre nel mezzo. Per il biotecnologo Carlo Buonamico, intervenuto a L’Aria che tira, «i contagi sono diminuiti, anche in maniera forte, ma è difficile per gli epidemiologi trovare una correlazione diretta tra il lockdown alla tedesca dei non vaccinati e la discesa dei contagi».
Dunque, potrebbero aver inciso anche altri comportamenti più prudenti della popolazione vaccinata, «che esce meno, tiene meglio la mascherina e si igienizza più spesso le mani». Tutto ciò, quindi, potrebbe aver comportato un calo dei casi in Germania. «Il 22 novembre l’Oms segnalava un incremento dei casi del 22%, invece a dicembre era -30%, quindi è una misura utile, ma non è l’unica».
Buonamico analizza anche il caso Danimarca
«Il lockdown alla tedesca prevede che i non vaccinati non possano andare nei posti in cui si vive la socialità, quindi al ristorante, in palestra, al cinema e nei negozi, ad eccezione di alimentari e farmacie», ha precisato Carlo Buonamico su La7. Il giornalista e biotecnologo ha parlato anche della Danimarca, che è diventato il Paese col più alto rapporto tra contagiati e popolazione. «Dove non sono state poste misure restrittive, di qualunque tipo, il contagio è verticale a causa della contagiosità della variante Omicron». In una stanza chiusa una persona positiva a questa variante può arrivare ad infettare 18 persone. «Per questo hanno chiuso le scuole dal 15 dicembre al 5 fennaio, c’è l’obbligo allo smart working, la vita serale è limitata e c’è il divieto di vendere alcolici dopo la mezzanotte».