Una splendida iniziativa è stata inaugurata ieri in Lombardia in favore delle donne vittime di violenza, con o senza figli, che devono essere immediatamente allontanate dal nucleo famigliare per via dei maltrattamenti subiti. Si tratta del progetto La Luna Nuova, presentato a Palazzo Lombardia alla presenza anche di Elena Lucchini, assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità e Stefania Bartoccetti, Fondatrice Telefono Donna. Soltanto in provincia di Milano dal primo gennaio 2023 a pochi giorni fa, sono state 96 le donne uccise, di cui 77 in ambiente domestico, numeri impressionanti che non possono essere più tollerati.
Ecco perchè avere la certezza di una casa o di un luogo fisico protetto può rappresentare la differenza fra la vita e la morte per quelle donne che subiscono abusi dal proprio partner e che non sanno cosa fare. “Telefono Donna, da oltre trent’anni – ha dichiarato l’assessore Lucchini come si legge su Lombardianotizie.online – testimonia il suo quotidiano impegno a sostegno e a difesa delle donne. Una realtà che ha saputo costruire un luogo di ascolto, accoglienza e assistenza per tutte le donne in difficoltà offrendo assistenza e servizi integrati”. E ancora: “Regione Lombardia riconosce questa realtà come un’eccellenza sociale capace di distinguersi per competenze e umanità. L’attività svolta da Telefono Donna come soggetto gestore di centro antiviolenza e casa rifugio riveste un ruolo centrale in qualità di partner delle Reti territoriali antiviolenza”.
LOMBARDIA, PROGETTO LUNA NUOVA: “NELLA CASA RIFUGIO SI POSSONO ELABORARE I TRAUMI”
Sul progetto La Luna Nuova, invece, Lucchini parla di “Un percorso che vede come capofila l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda e che garantirà un Pronto Intervento 24 ore su 24 per 365 l’anno. Perché il nostro motto ‘Non sei sola’ deve valere ogni giorno”. Si tratta di una risposta immediata e concreta alle donne maltrattate, una ripartenza verso una nuova vita affettiva, economica ed abitativa.
“All’interno della casa rifugio – si legge ancora su Lombardianotizie.online – in una situazione di protezione e sicurezza, è possibile elaborare i traumi vissuti e acquisire autonomia nella gestione della propria vita quotidiana”. Si tratta di un intervento che è inoltre utile ad evitare i ricoveri ospedalieri impropri, fornendo una soluzione più idonea alle vittime.