Luchè ai Music Awards 2019 con l'album "Potere: "Mi hanno detto che non sarei mai andato da nessuna parte, pochi hanno scommesso su di me"
Luchè: “sono sempre stato un artista sottovalutato”
“Potere” è un disco importante, un lavoro in cui Luchè ci ha messo tutto se stesso. “Voglio sviluppare un sound unico, per quello seguo ogni dettaglio” ha detto il rapper parlando del disco. Non sono mancate le difficoltà come ha raccontato lo stesso rapper: “Mi hanno detto che non sarei mai andato da nessuna parte, ho sempre dovuto dimostrare il contrario”. In passato, infatti, il rapper era nel gruppo dei Co’Sang poi la scelta di dedicarsi ad una carriera solista scrivendo canzoni d’amore. “Mi chiedevano perché scrivevo canzoni d’amore anziché continuare a raccontare la strada come i Co’Sang. Pochi hanno scommesso su di me” ha confidato il rapper a Rolling Stones precisando : “sono sempre stato un artista sottovalutato”. Oggi non è più così: Luchè con grinta e coraggio è riuscito ad imporsi e farsi conoscere nel mondo della musica anche un altro lato della sua città.
“Napoli ha un potenziale immenso” e su Eminem…
“La street credibility ce l’ho, ma non è tutto ciò che sono e non voglio farne un vanto. Voglio guardare oltre” racconta Luchè che parlando della sua città Napoli non ha alcun dubbio: “ha un potenziale immenso, ma è una città sfruttata dai media solo per fini di marketing”. Il rapper si è poi lasciato andare ad una serie di confessioni su Eminem, il rapper per eccellenza della scena musicale internazionale. “Più pompano Eminem più lo odio” ha detto Luchè, che ha precisato: “in realtà non odio lui, odio cosa lui rappresenta per gli italiani. Io ho notato una cosa, perché io ho vissuto sia il rap underground che i club. [..] I ragazzi italiani all’inizio seguivano le mode ‘Black’ ma non si sentivano rispecchiati. Quando è arrivato Eminem questa cosa è svanita, hanno iniziato a rispecchiarsi, perché è bianco”. Per Luchè Eminem è un grandissimo rapper, ma non rispecchia quella che viene considerata la cultura hip hop: “purtroppo i ragazzi si rispecchiano vedendolo più vicino a loro. Noi abbiamo un problema a relazionarci con le altre culture, per questo gli italiani scelgono Eminem, lo sentono più vicino, ma Eminem non è la cultura hip hop”.