CHI SONO LUCIA, MANFREDI E FIAMMETTA, I FIGLI PAOLO BORSELLINO?
Lucia, Manfredi e Fiammetta sono i tre figli nati dalla storia d’amore fra Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto. La primogenita è nata nel 1969, mentre la più piccola della prole è venuta alla luce nel 1973. Tra loro si colloca Manfredi, il quale ha emesso il suo primo vagito nel 1972. A livello professionale, hanno scelto di impegnarsi nel sociale: Lucia è ex assessore regionale alla Sanità, Manfredi è commissario di polizia e Fiammetta è la portavoce ufficiale della famiglia Borsellino, organizzando interviste ed eventi per onorare la memoria del suo genitore.
Recentemente, a “La Repubblica”, Fiammetta, ultima dei tre figli di Paolo Borsellino, ha rivelato che alle sue figlie non ha avuto bisogno di raccontare la storia del loro nonno e di Giovanni Falcone: “In casa siamo stati sempre circondati dai nonni anche quando non c’erano più. C’è la bicicletta di mio padre appesa a una parete, la vecchia insegna della farmacia di famiglia, le foto della cena di riappacificazione di mio padre e Leonardo Sciascia. Ne parliamo sempre con grande serenità. Posso dire che i nostri figli hanno vissuto quel passato come presente”. Paolo Borsellino era “la faccia pulita dell’Italia: io oggi mi sento ricca, non sola, per la grandissima relazione che ho con tantissima gente onesta, vera. Ricca non certo materialmente. Quando papà è morto, sul suo conto corrente abbiamo trovato un milione di lire. Perché, oltre alla nostra famiglia, portava avanti quella di una sua sorella rimasta sola con sette figli e aiutava anche quelle di alcuni uomini delle forze dell’ordine a lui vicini. Era il papà silenzioso di tanti”.
FIGLI DI PAOLO BORSELLINO: MANFREDI GUIDA IL COMMISSARIATO DI POLIZIA DI MONDELLO
Il secondo dei figli di Paolo Borsellino è Manfredi, che, come detto, guida il commissariato di polizia di Mondello. Nel 2021 è stato intervistato da UnoMattina, di fronte alle cui telecamere ha affermato: “Penso a quei poliziotti giovanissimi che nel ’92 volontariamente scelsero di scortare mio padre, quando a Palermo, dopo Capaci soprattutto, serpeggiava la paura di fare un servizio di scorta a Paolo Borsellino, visto l’elevatissimo rischio. Non solo si proposero, ma soltanto per una pura casualità non si trovarono in via D’Amelio. A loro, a quei poliziotti giovanissimi, devo la scelta, oltre 21 anni fa, di servire le istituzioni di questo Paese, che non fecero purtroppo tutto quello che erano nelle loro possibilità per salvare uno dei loro figli migliori nel ’92”.
Suo padre era “una persona assolutamente semplice, normale, non frequentava salotti, era un padre molto attento, trascorreva moltissimo tempo con noi e ho vissuto con lui momenti indimenticabili. A lui ho ripetuto le prime materie universitarie, ho confidato le prime esperienze sentimentali…”. Infine, va ricordata la presenza tra i figli di Paolo Borsellino della sopra menzionata Lucia, attiva in ambito politico.