L’Ucraina sarebbe contraria alle Olimpiadi di Parigi e sarebbe pronta a boicottarle: ci sarebbero altri 34 Paesi pronti a fare la stessa cosa. Le Olimpiadi di Parigi sono in programma tra un anno, nell’estate 2024. Se il Cio non dovesse escludere gli atleti «conniventi» russi e bielorussi, i 35 Paesi agiranno di conseguenza. Lo ha annunciato il primo ministro ucraino Denis Shmyhal: “Lo sport e l’aggressione militare sono incompatibili: gli Stati che si sono macchiati del sangue degli ucraini non possono partecipare ai Giochi Olimpici”.
Su Telegram, il ministro ha annunciato l’alleanza d’intenti politico-sportiva: “L’Ucraina è determinata. È stata formata una potente coalizione internazionale per lo sport leale, che comprende 35 Stati. Insieme, siamo pronti a boicottare i Giochi Olimpici di Parigi se la Federazione Russa e la Bielorussia saranno autorizzate a partecipare alla competizione. Ci aspettiamo che il Cio prenda la decisione giusta e rimuova risolutamente l’aggressore dalle Olimpiadi“.
L’appello dell’Ucraina
Il Cio, l’organismo che supervisiona l’organizzazione delle Olimpiadi, non ha ancora indicato la linea per i Giochi di Parigi e neppure per quelli invernali di Milano-Cortina 2026. Le regole in vigore per le altre competizioni internazionali sono differenti da quelle che vorrebbe l’Ucraina: infatti, nonostante Russia e Bielorussia siano escluse, per via della sanzione a causa della guerra, ma non lo sono i suoi atleti.
Dai campi saranno banditi anche i simboli di quei due Paesi, ossia inni e bandiere. Gli sportivi provenienti da quei due Paesi potranno invece gareggiare, a condizione che non siano in servizio presso i rispettive eserciti o agenzie di sicurezza nazionale. Parteciperanno come “atleti individuali neutrali”. In attesa di conoscere le linee guida per Parigi, l’Ucraina continua la sua crociata, sostenuta da altri 34 Paesi. A ricordare il motivo, Shmyhal: “Durante la guerra su vasta scala, la Russia ha ucciso 340 atleti e allenatori ucraini, distrutto o danneggiato 343 impianti sportivi e ogni giorno attacca città e villaggi pacifici con missili e droni”.