Lukashenko: “La guerra in Ucraina è in stallo, lavoriamo alla pace”
Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, nonché stretto alleato di Vladimir Putin, ha recentemente rivolto un appello sui media in merito alla guerra in Ucraina. L’attuale situazione sul campo di battaglia, infatti, sembra non far pendere l’ago della bilancia a favore di nessuno, mentre sia i due leader belligeranti che i loro rispettivi popoli iniziano a soffrire il peso di un conflitto che è partito più di un anno e mezzo fa.
Lo stesso Lukashenko, infatti, ci ha tenuto a spiegato che la guerra in Ucraina si trova ora in una situazione di “grave stallo“. Secondo il leader bielorusso “ci sono gravi problemi da entrambe le parti. Nessuno può fare nulla per rafforzare o far avanzare la propria posizione. Sono lì, testa a testa, trincerati”. Nel frattempo, però, “la gente sta morendo”, ragione per cui “dobbiamo sederci al tavolo dei negoziati e trovare un accordo” per una pace reale e duratura. Secondo Lukashenko, inoltre, per porre fine alla guerra in Ucraina è necessario valutare “senza precondizioni” tutte le richieste avanzate da Zelensky e Putin, affinché “nessuno muoia. L’obiettivo principale”, ha concluso il presidente bielorusso, “è che sia dato l’ordine di fermarsi“.
Come procede la guerra in Ucraina
L’idea lanciata da Lukashenko, insomma, sarebbe quella di avviare una reale trattativa per la pace nella guerra in Ucraina ora che i belligeranti sono stremati e bloccati. La situazione sul campo, d’altronde, è effettivamente quella di uno stallo, con la controffensiva di Kiev che ha conquistato poche centinaia di chilometri a fronte dei 44mila occupati da Mosca, mentre quest’ultima è impantanata alle porte di Avdiivka, nell’oblast di Donetsk. Concretamente entrambi i belligeranti sembrano aver esaurito il loro potenziale offensivo, mentre molti commentatori credono (o temono) che la guerra in Ucraina avrà una svolta indesiderata con l’arrivo del 2024, quando la Russia stanzierà una ingente parte del suo Pil a favore delle forze armate, preparandosi a quello che potrebbe essere il colpo definitivo contro Kiev.