Fra le malattie più letali al mondo, oltre al covid-19 che abbiamo purtroppo imparato a conoscere da qualche mese a questa parte, vi è la malaria. Come specificato dall’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, nel 2018 ci sono stati ben 228 milioni di casi di questa malattia, con l’aggiunta di 405mila morti. La particolarità di questo virus è che si trasmette attraverso le zanzare, ma probabilmente tale fenomeno potrebbe trovare a breve la parola fine. Un nuovo studio pare infatti abbia scoperto un microbo in grado di fermare questo fastidiosissimo volatile, che complica ulteriormente le calde giornate estive. Nel dettaglio, come specificato da sciencealert.com, si tratta di un microbo monocellulare trovato nelle stesse zanzare, chiamato Microsporidia MB, che ha appunto la capacità di fermare la trasmissione del Plasmodium falciparum, il protozoo parassitario associato alla maggior parte dei casi di malaria. Tale microbo, oltre ad avere l’effetto benefico di bloccare la trasmissione della malaria, non ha un effetto negativo sulla stessa zanzara, di conseguenza non rovina l’ecosistema.
MALARIA, MICROBO BLOCCA IL VIRUS: “SERVIRANNO ANCORA STUDI”
“Qui, caratterizziamo un microsporidiano – fa sapere il team di ricerca – apparentemente non patogeno proveniente da popolazioni di Anopheles arabiensis [una specie di zanzara] in Kenya. Come microbo che compromette la trasmissione di Plasmodium non virulenta e trasmessa verticalmente – proseguono – Microsporidia MB potrebbe essere studiata come una strategia per limitare la trasmissione della malaria”. L’idea di utilizzare un microbo per bloccare la trasmissione del virus non è nuova, visto che in passato già la Wolbachia, un batterio che si trova nelle zanzare, aveva dato dei risultati molto positivi nella lotta alla dengue. “Stiamo già utilizzando un simbionte di blocco della trasmissione chiamato Wolbachia – le parole del microbiologo dell’Università di Glasgow, Steven Sinkins – per controllare la dengue, un virus trasmesso dalle zanzare”. La Microsporidia MB ha delle caratteristiche molto simili alla Wolbachia, e di conseguenza si guarda al futuro con ottimismo. “Saranno necessari ulteriori studi per determinare con precisione come Microsporidia MB potrebbe essere usato per controllare la malaria – aggiunge il team di ricerca – i risultati di questi studi ci forniranno le informazioni chiave che verranno utilizzate per determinare come potremmo quindi diffondere Microsporidia MB per il controllo della malaria”.