La lettura teatrale Il mondo sottosopra nasce da lontano, dall’incontro nel 2013 fra un’insegnante modenese, Cristina Rossi, e una studiosa moscovita. La studiosa è Tat’jana Kasatkina, e la modalità di lavoro sui testi denominata “da soggetto a soggetto” da lei proposta, diventa – anche grazie alla nascita di un’associazione, “Il mondo parla”, che se ne fa promotrice – ipotesi metodologica per tanti docenti che sentono il desiderio di rinnovare il loro insegnamento della letteratura.
Ma non si tratta solo di Kasatkina; attraverso di lei, avviene un nuovo incontro: con Elena Mazzola, linguista, traduttrice, studiosa di letteratura, che applicando il metodo “da soggetto a soggetto” a un capolavoro della letteratura italiana, I promessi sposi, arriva alla redazione di un saggio dal contenuto non scontato, Manzoni tra Mosca e Kiev, e a una collaborazione con Franco Palmieri, regista e attore, grazie alla quale appunto prende vita la lettura teatrale Il mondo sottosopra.
L’uscita del saggio di Elena Mazzola e la sua collaborazione con Palmieri, che avvengono in felice coincidenza con le celebrazioni dedicate a Manzoni nel 150esimo anniversario della morte, ci introducono a una lettura vitale e profonda dei Promessi sposi, ben al di là dello stereotipo di cui troppo spesso ci siamo accontentati.
La lettura teatrale Il mondo sottosopra ha infatti, tra gli altri, il pregio notevole di scuotere le nostre certezze di lettori a proposito del romanzo manzoniano, restituendoci una sorta di inedito, la cui messa in scena lascia nei fortunati spettatori un senso di straniamento rispetto al “già saputo” e di sincero stupore, quasi una commozione, per la bellezza e la novità di cui sono stati testimoni e partecipi.
Lo spettacolo, diretto da Franco Palmieri, sceneggiato da Elena Mazzola – autrice appunto del saggio Manzoni tra Mosca e Kiev. “I promessi sposi” e il mistero della storia (Morcelliana, 2022) – e interpretato dallo stesso Palmieri e dalla giovane e talentuosa Laura Palmeri, è accompagnato da un commento musicale curato da Luca Lombardi che contribuisce a sottolineare la forza delle parole e a creare spazi di attesa, e dalle immagini di Gonin tratte dall’edizione definitiva del romanzo, la Quarantana, accostate a quadri di Caravaggio, contemporaneo di Renzo e Lucia, ma anche di ogni anima inquieta assetata di luce.
Ma di cosa si tratta, in definitiva?
Il mondo sottosopra è quello evocato dalle parole di padre Cristoforo, interpellato a dirimere una disputa cavalleresca al banchetto di don Rodrigo, un mondo in cui “non vi fossero né sfide, né portatori, né bastonate”… “Con queste sue massime, lei vorrebbe mandare il mondo sottosopra. Senza sfide! Senza bastonate! Addio il punto d’onore: impunità per tutti i mascalzoni. Per buona sorte che il supposto è impossibile”, dichiara con viva sorpresa il conte Attilio reagendo alle parole pronunciate dal frate.
Una visione del mondo talmente impossibile che viene liquidata come una celia, poiché “ogni cosa è buona a suo luogo” e “tale sentenza buona, ottima e di giusto peso sul pulpito, non val niente, sia detto col dovuto rispetto, in una disputa cavalleresca”, come “il padre sa, meglio di me”, conclude, essendo interpellato a sua volta, l’Azzeccagarbugli, dopo l’aperto e pungente riferimento di don Rodrigo alla storia personale di padre Cristoforo.
Ma il mondo sottosopra è anche quello che compare nei pensieri di don Abbondio quando in cuor suo si lamenta di dover intervenire in soccorso di Lucia a causa di “costui” che “dopo aver messo sottosopra il mondo con le scelleratezze, ora lo mette sottosopra con la conversione…”.
“Ci vuol tanto a fare il galantuomo tutta la vita, com’ho fatt’io?” si chiede amaramente don Abbondio. “No signore: si deve squartare, ammazzare, fare il diavolo… oh povero me!… e poi uno scompiglio, anche per far penitenza” mettendo senza la minima caparra i poveri curati inermi nelle mani di personaggi così poco affidabili.
E ancora, all’approssimarsi al lazzaretto di Renzo – tutto pieno del desiderio di ritrovare Lucia, e dei timori per quello che troverà, e della nostalgia per tutto quello che doveva essere, e della rabbia e del risentimento per tutto quello che non è stato – la comparsa inaspettata della sagoma di padre Cristoforo fra le casupole, “un’apparizione repentina, passeggiera, istantanea”, gli ferisce lo sguardo, e gli mette “l’animo sottosopra”, anticipando al lettore quello che Renzo ancora non sa. Non sa ancora, infatti, Renzo, che proprio quell’incontro lo porterà sulla soglia vertiginosa del gesto più rivoluzionario e disarmante che esista, un gesto che va oltre l’umano, ma il solo capace di restituire integrità e piena umanità all’animo assetato di giustizia, ma ferito e lacerato dalla rabbia e dal dolore. È proprio da questo gesto che il mondo sottosopra prefigurato da padre Cristoforo prende carne, sangue, vita, manifestandosi nell’ordinario caos del nostro mondo sempre e comunque e per tutt’altre ragioni sottosopra.
Ed è proprio la visione manzoniana della storia, identificata dall’immagine del mondo sottosopra, che viene non canonicamente raffigurata e rappresentata nella lettura teatrale Il mondo sottosopra.
Il testo di Manzoni messo in scena dai due intensissimi attori, Franco Palmieri e Laura Palmeri, scardinato dall’ordine cronologico dei fatti – il cui noto susseguirsi nel romanzo ci fa credere di sapere già “come va a finire” e di cosa si tratta – sorprende, affascina, stupisce.
La forza espressiva della recitazione porta in superficie e fa risuonare la profondità e la complessità dell’esperienza umana; le interpretazioni inaspettate, gli accostamenti inediti dei brani proposti ci regalano uno sguardo finalmente nuovo su un romanzo che per troppo tempo abbiamo messo in naftalina insieme agli sbiaditi ricordi di scuola, e la cui voce ci è spesso sembrata fuori tempo, fuori moda, chioccia e troppo moralista per i nostri gusti postmoderni.
La scelta dei brani operata da Elena Mazzola mette in evidenza la parola eccezionale di Manzoni, in cui, attraverso la lettura, sentiamo anche risuonare chiaramente le voci dei grandi autori della letteratura mondiale, a partire da Dante – ma soprattutto ci fa intuire come questa parola nella sua eccezionalità adombri un’altra Parola eccezionale, la Parola, il Logos, tracciando un fil rouge che manifesta – in questo nostro mondo, dominato dal caos e dall’incertezza – l’esistenza di una Luce nel buio, di una possibilità di salvezza, o – forse – dell’unica possibilità di salvezza.
Auguriamo a tutti gli stanchi lettori di un romanzo datato, a tutti gli “obbligati dal canone”, di avere l’occasione di ri-ascoltare la viva voce di Manzoni e di lasciarsi, almeno un poco, stupire.
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In occasione delle celebrazioni legate all’anno manzoniano e nell’ambito delle iniziative legate al progetto “Libri e lettori: soggetti che s’incontrano e cambiano il mondo” finanziato dal ministero della Cultura e dal Centro per il Libro e la Lettura, lo spettacolo è stato proposto dall’Associazione “Il mondo parla APS” – insieme a partner locali quali il Comune di Palermo, il Centro culturale “Il sentiero” di Palermo e l’Associazione “E’ Scàmadul” di Sestola (Modena) – nelle suggestive cornici del Duomo di Monreale, il 1 aprile 2023 (con l’attore e regista Andrea Carabelli al fianco di Laura Palmeri), e della Rocca di Sestola, la sera del 22 luglio. Sarà replicato nel chiostro di Santo Stefano a Bologna il 9 settembre 2023 e il 24 settembre a Bresso (Milano), promosso dal Centro culturale “A. Manzoni”.
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